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Citizen gay. Famiglie, diritti negati e salute mentale - Vittorio Lingiardi - copertina
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Citizen gay. Famiglie, diritti negati e salute mentale - Vittorio Lingiardi - copertina
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Descrizione


Tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007, la questione relativa al riconoscimento giuridico delle unioni tra persone dello stesso sesso ha monopolizzato l'attenzione della stampa italiana e di buona parte del dibattito politico interno. Per eccesso di ideologia ed emotività, il confronto è rimasto tuttavia confinato tra gli attacchi rivolti alla prospettiva di una "famiglia omosessuale" e l'ammissione imbarazzata di dover fare una "concessione alla diversità" in un mondo che cambia. In sostanza, è mancata una lucida riflessione sul rapporto tra omosessualità e cittadinanza e non ci si è chiesti se la distinzione tra "etero" e "omo" possa davvero reggere sul piano giuridico. Storicamente il concetto di "omosessualità" è transitato dalla giurisdizione morale (lecito/illecito) a quella scientifica (sano/malato) a quella politica (soggetto di diritto).
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Dettagli

2007
227 p., Brossura
9788842814672

Valutazioni e recensioni

LUCA FAREGNA
Recensioni: 5/5

sottoscrivo ogni singola parola, sistematizza in modo chiaro semplice e argomentato quello che in molti possiamo riscontrare. consigliabilissimo a quanti apprezzano un punto di vista scientifico.

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ANDREA CONTIERI
Recensioni: 4/5

"Citizen Gay" è il saggio di un addetto ai lavori che, a differenza di altri, non soffre di tecnicismi e di autoreferenzialità. In primo luogo, soprattutto nei primi due capitoli, mi è sembrato maggiormente adatto, rivolto e potremmo persino dire didattico, nei confronti di un pubblico eterosessuale che si avvicini per la prima volta ai temi dell'omosessualità. Determinante, rispetto al passato, la definizione di gay e lesbiche quali soggetti giuridici, del continuo confronto del mondo omosessuale pre e post Stonewall che nel continuo calderone in cui si mescolano la bisessualità nel mondo antico, e l'omosessualità nel mondo moderno e contemporaneo non è per nulla scontata. Per le persone omosessuali e consapevoli di sé è invece un modo per ripercorrere una strada già battuta nel proprio intimo sfatando talvolta dei miti e dei pregiudizi che talvolta aleggiano ancora persino nel mondo gay-lesbico. Coraggioso il capitolo finale sull'omogenitorialità che mette, dati alla mano, in luce le contraddizioni in cui singoli ed istituzioni cadono spesso circa le famiglie con genitori dello steso sesso. Stile fluido, estremamente leggibile. Un libro che forse pecca un po' troppo di citazionismo e che forse per chi é avvezzo alla saggistica che tratta temi inerenti all'omosessualità, tolto il capitolo sul Minority Stress dice poco di nuovo, ma che vanta una bibliografia tale da poter essere un interessante punto di partenza per riflessioni e letture future.

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MASSIMO CASTELLI
Recensioni: 4/5

Consiglio la lettura di questo libro a tutti, ma in particolar modo al neo ministro per le pari opportunità Carfagna. Recentemente ha esordito nel suo ruolo istituzionale con un uscita infelice: gli omosessuali,secondo lei, non sono discriminati in alcun modo dalla società italiana e , negando peraltro legittimamente il patrocinio del "gay pride", ha voluto giustificare la cosa con il metodo peggiore: il populismo. Il ministro ha così dichiarato che i veri discriminati sono donne lavoratrici con prole,anziani e , fuoco d'artificio finale, handicappati (questi ultimi sono lo scudo ideale per difendersi dalle critiche e zittire tutti). Ormai i diritti degli omosessuali sono una barzelletta tutta italiana, la commissione europea continua a rimproverare al governo italiano il ritardo rispetto le regole che ormai sono la prassi negli altri paesi del continente. Ma una fetta consistente di nostri concittadini vede l'omosessualità come una condizione spregievole, sporca, a tratti somigliante a un carnevale di Rio, il tutto poi sostenuto dalla teoria che tale scenario sia scelto dall'individuo(ergo è una colpa). I ministri del padre eterno, sapendo molto bene l'ascendente che hanno presso il popolino, fomentano l'odio verso tutte le forme d'amore che non siano quella biblesca ottenendo folle di gente imbizzarrita contro i "killer" della famiglia del mulino bianco. Nel titolo del libro è citata la parola cittadino. Mi sembra di fondamentale importanza perchè si tende a dimenticare facilmente questo che è il concetto elementare di una Repubblica. Bisogna una buona volta decidere se siamo tutti cittadini oppure no, se viviamo in una Repubblica oppure retti dalla monarchia.La monarchia dei sottanoni lunghi e dei politici loro lacchè.

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Vittorio Lingiardi

1960

Vittorio Lingiardi (Milano, 1960) è uno psichiatra e psicoanalista italiano, professore ordinario di psicologia dinamica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma. Dal 1985 al 1998 ha svolto attività clinica e di ricerca presso l'Istituto di Clinica Psichiatrica dell'Università degli Studi di Milano e presso l'Ospedale San Raffaele di Milano. Negli anni 1987-1988, e nuovamente nel 1995, ha trascorso periodi di studio e formazione negli Stati Uniti e in Canada, presso la Menninger Clinic (Topeka, Kansas), la Chestnut Lodge Clinic (Rockville, Maryland) e la McGill University (Montreal, Canada). Tra i suoi libri ricordiamo Citizen gay. Affetti e diritti (il Saggiatore, 2016), Mindscapes. Psiche nel paesaggio (Raffaello...

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