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Golding in questo capolavoro ci prospetta una situazione in cui vengono a mancare le sovrastrutture sociali che regolano le reciproche interazioni tra esseri umani. Nella cornice a stento accennata di una guerra nucleare, un gruppo di ragazzi in età preadolescenziale si ritrova su un'isola disabitata in seguito ad un incidente aereo conclusosi con un fortunato ammaraggio di emergenza. Nessun adulto è con loro e non hanno mezzi di comunicazione a disposizione. Essi si ritrovano in un paradisiaco Eden, che farà da contraltare al climax di terrore che presto si instaurerà. I ragazzi, o meglio bambini, proveranno inizialmente a darsi delle regole, eleggendo a loro leader quello più carismatico e come suo consigliere il bambino-saggio, lo stereotipo con gli occhiali. Eppure, quei semplici occhiali assumeranno la valenza di un simbolo di socialità e che, una volta perduto, porterà il ragazzo ad una terribile fine nell'ambito di un rituale ancestrale, nato dai più profondi recessi quegli animi così giovani ed apparentemente innocenti. L'epilogo sembrerà lieto, ma servirà solo a mettere fine ad una situazione di generale terrore. Il messaggio che ci lascia Golding è nefasto, non è l'uomo a fare la società ma è la società che crea l'uomo. In una visione antitetica a quella dello zóon politikón, l'autore ci prospetta il più nero degli scenari: laddove vengano a mancare quei vincoli che l'uomo ha creato si ha la regressione ad uno stato ancora peggiore di quello animale. Le regola le sociali non sono la più alta creazione dell'uomo, quanto piuttosto un espediente per evitare l'homo homini lupus teorizzato da Hobbes. Quello che invece traspare è che l'uomo - in qualsiasi momento della sua vita, persino nella fase di innocenza - è in grado di fare soltanto una cosa: il male, come le api fanno il miele. Una visione tragica, nera e null'altro che pessimistica, forse frutto della guerra appena trascorsa, che non faceva che alimentare visioni terrifiche nel rapporto tra uomini.
Un aereo precipita su un'isola deserta e dei bambini sono gli unici superstiti. Dopo un po’ di tempo trascorso sull’isola comincia ad emergere l’essenza cruda e selvaggia della natura umana. Golding è un abile narratore e lo si capisce a ogni pagina.
Un aereo precipita su un'isola deserta e dei bambini sono gli unici superstiti. Dopo un po’ di tempo trascorso sull’isola comincia ad emergere l’essenza cruda e selvaggia della natura umana. Golding è un abile narratore e lo si capisce a ogni pagina.
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