Appartamento 401

Lettura interessante, anche l'idea di dividere la trama in parti e dare ad ogni personaggio il ruolo di narratore mi è piaciuta perché così il lettore ha l'opportunità di conoscere il punto di vista di ogni personaggio sugli altri conquilini e capire le ragioni di attaggiamenti a volte incompresi dagli altri. A tratti divertente, a tratti riflessionante, ti fa ricordare che le persone che crediamo di conoscere in realtà, come noi stessi, hanno dentro di sé un grande mondo di segreti, pensieri, esperienze che non trapelano nella persona pubblica con cui la nostra persona pubbblica si confronta...possiamo dire che alla fine questo non è altro che un mondo di apparenze.

entrando nel punto di vista dei diversi personaggi si svelano cose differenti ad ogni cambio di prospettiva. molto leggero e scorrevole, è una lettura che fa compagnia in un momento di noia

Con uno stile semplice, questo romanzo racconta la vita di cinque giovani ragazzi, inquilini dell'appartamento 401. Come in "L'impeccabile", si riflette sul tema del gioco infinito e del rapporto tra l'interiorità e l'apparenza. Nessuno ci conosce veramente in ogni aspetto, neanche noi stessi. Questo è l'altro messaggio del romanzo: la realtà non è mai completamente certa. So di aver appena detto un'ovvietà, ma leggendo "Appartamento 401", questa riflessione è molto forte e continua a presentarsi durante la narrazione in diverse forme e misure. A rafforzare questa incertezza generale che tanto governa i protagonisti quanto colpisce il lettore stesso, è il modo di narrare dell'autore che non dà mai risposte certe, ma siamo noi a doverci mettere in gioco e cercare di capire dove sia nascosta la verità e chi all'interno del gruppo dei ragazzi stia (inconsapevolmente?) mentendo. Il lettore è confuso tra realtà e narrazione, rendendo il testo poco comprensibile ma con un finale d'impatto. La lettura mi ha coinvolto molto, tanto da rileggere il finale più volte.