La «Lina» di Ponchielli nel solco di un genere medio
La convinzione che si potesse, e dovesse innestare il nuovo sul tronco dell'antico può spiegare perché Ponchielli, quando si accinse a dare un proprio contributo alla ricerca di un genere operistico più raccolto e attento all'interiorità dei personaggi, alternativo alla magniloquenza e allo sfarzo della grande 'opera-ballo', decise di rimaneggiare in profondità e parzialmente riscrivere un'opera giovanile, La savojarda, che si presentava come estremo rampollo di una genealogia risalente, per rami illustri (Luisa Miller, Linda di Chamounix, La sonnambula) fino alla 'lagrimosa' opera semiseria del tardo Settecento. Ponchielli eseguì il rifacimento direttamente sulla partitura della vecchia opera; l'autografo della Lina, perciò, consente di leggere, come in una stratigrafia, tutte le fasi della rielaborazione, di seguire passo dopo passo l'autore nella sua fatica e quasi rivivere con lui il suo lungo travaglio.
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Anno edizione:2010
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In commercio dal:1 ottobre 2010
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