La marescialla d'Ancre. Tragedia lirica in tre parti di G. Prati, musica del maestro signor A. Nini, da rappresentarsi nell'I. R. Teatro alla Canobbiana la Primavera 1847 - Giovanni Prati - copertina
La marescialla d'Ancre. Tragedia lirica in tre parti di G. Prati, musica del maestro signor A. Nini, da rappresentarsi nell'I. R. Teatro alla Canobbiana la Primavera 1847 - Giovanni Prati - copertina
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La marescialla d'Ancre. Tragedia lirica in tre parti di G. Prati, musica del maestro signor A. Nini, da rappresentarsi nell'I. R. Teatro alla Canobbiana la Primavera 1847
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Descrizione


In-16° (16,4 x 9,8 cm), pp. 35, (1), copertina editoriale con titoli, alla prima di copertina, entro cornice decorata. Qualche segno d'uso e del tempo alla copertina, in particolare: al dorso, alone scuro e qualche piccola mancanza, ben reintegrata con carta giapponese; alla prima di copertina, firma d'appartenenza e scritte "duplicato" e "Primavera 1847" vergate, a inchiostro, da stessa mano coeva; alla copertina posteriore, aloni d'umido. Parte di una delle scritte alla prima di copertina si è impressa, leggermente, al frontespizio. Alle pagine, segni d'umido e, dalla 29 all'ultima, nella parte inferiore, piccola macchia d'inchiostro, di 0,5 x 0,2 cm, nel testo. Per il resto, ben conservato. Personaggi e interpreti: Eleonora Luisa Galigai, marescialla d'Ancre, Emilia Scotti; Concino Concini, suo marito, Luigi Bernabei; Michele Borgia, corso, Francesco Taffanelli; Isabella Monti, fiorentina, sua sposa, Maria Sulzer; Il conte De Luynes, ministro di Luigi XIII, Francesco Lodetti; Armando, alchimista, israelita, Napoleone Marconi. Cori e comparse: Damigelle, Partigiani di Luynes e di Concini, Partigiani prigionieri, Giudici, Popolo, Paggi, Custodi della Bastiglia, Alabardieri e Guardie. Da pagina 3: "La scena è in Francia nelle notti dei 23 e 24 aprile 1617. Il virgolato si omette. Le scene sono dipinte dal sig. Carlo Fontana". Musicisti: Maestro al cembalo: Giacomo Panizza; Altro maestro, in sostituzione del sig. Panizza: sig. Giovanni Bajetti; Primo Violino, Capo e Direttore d'Orchestra: Eugenio Cavallini; Altro primo Violino, in sostituzione al sig. Cavallini: Bernardo Ferrara; Capi dei secondi Violini a vicenda: Giacomo Buccinelli, Giuseppe Rossi; Primo Violino per i Balli: Gaetano Montanari; Altro primo Violino, in sostituzione al sig. Montanari: Rinaldo Somaschi; Primo Violoncello al Cembalo: Vincenzo Merighi; Altro primo Violoncello in sostituzione al sig. Merighi: Isidoro Truffi; Primo Contrabbasso al Cembalo: Luigi Rossi; Altro Primo Contrabbasso in sostituzione al sig. Rossi: G. Manzoni; Prime Viole: Pietro Tassistro, Carlo Maino; Primi Clarinetti per l'opera: Ernesto Cavallini; pel Ballo: Giuseppe Piana; Primi Oboe a perfetta vicenda: Carlo Yvon, Giovanni Daelli; Primi Flauti: per l'opera, Giuseppe Raboni, pel ballo, Filippo Marcora; Primo Fagotto: Antonio Cantù; Primi Corni da Caccia: Evergete Martini, Marco Languiller; Prima Tromba: Giuseppe Araldi; Arpa: Virginia Rigamonti. Maestro istruttore dei cori: Antonio Cattaneo. Editore e proprietario dello spartito e del libro: Giovanni Ricordi; Suggeritore: Giuseppe Grolli; Vestiarista Proprietario: Pietro Rovaglia e Comp.; Guardarobiere: Antonio Felisi, socio nella ditta; Capi sarti: da uomo, Luigi Zamperoni - da donna Paolo Veronesi; Berrettonaro: Zamperoni suddetto; Fiorista e piumista: Giuseppa Robba; Attrezzista proprietario: Gaetano Croce; Inventore e direttore del macchinismo: Giuseppe Ronchi; Parrucchiere: Eugenio Venegoni; Direttore dell'illuminazione: Giovanni Caregnani.

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Libreria Antiquaria Mazzei
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35, (1) p.
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  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560245106151

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Giovanni Prati

(Campomaggiore, Trento, 1814 - Roma 1884) poeta italiano. Laureato in legge a Padova, si dedicò assai presto alla poesia e alla cospirazione politica. Recatosi a Milano nel 1840, l’anno seguente vi pubblicò una novella in versi, Edmenegarda, che fece scandalo e gli diede subito fama: in essa narrava una storia di adulterio, prendendo spunto da un avvenimento reale e introducendo nella materia poetica fatti della ordinaria quotidianità. Acceso fautore della monarchia sabauda, durante i moti quarantotteschi fu allontanato prima da Venezia, poi da Firenze. Stabilitosi in Piemonte, seguì il governo unitario a Firenze e a Roma, dove divenne senatore e direttore dell’Istituto superiore di magistero. La sua opera comprende numerose raccolte di liriche (Canti lirici, 1843; Canti per il popolo e ballate,...

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