Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Fuori di libri Post sulla Community Fuori di libri
Wishlist Salvato in 2 liste dei desideri
Mastro Don Gesualdo
Scaricabile subito
1,99 €
1,99 €
Scaricabile subito
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
1,99 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
1,99 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Mastro Don Gesualdo - Giovanni Verga,Sergio Campailla - ebook
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Mastro Don Gesualdo
Chiudi

Informazioni del regalo

Descrizione


A cura di Sergio Campailla Edizione integrale Mastro-don Gesualdo, attraverso le vicende di un muratore arricchito, narra la storia del rivolgimento sociale di una classe che decade e di una classe emergente, del travaglio e della rincorsa affannosa tra patrimonio e matrimonio. Tutta la grande letteratura siciliana ha raccontato il processo di questa crisi e di questo ribaltamento, da Verga a De Roberto sino al canto del cigno di Tomasi di Lampedusa. L’amore supremo per la roba, il sospetto e la difesa contro il prossimo sono le leggi inviolabili che guidano il comportamento di Gesualdo nel suo sforzo di conquistare una più degna posizione sociale. Ma quando si accorge che dovrà inesorabilmente lasciare tutto ciò che ha ammassato per una vita, Gesualdo si ammala senza rimedio. L’abbandono della vita equivale all’abbandono della roba e viceversa. Mentre si avvicina alla fine, il protagonista, sempre più solo, sempre più alienato, assume un’aura eroica e tragica. Giovanni Verga nacque nel 1840 a Catania, dove trascorse la giovinezza. Nel 1865 fu a Firenze e successivamente a Milano, dove venne a contatto con gli ambienti letterari del tardo Romanticismo. Il ritorno in Sicilia e l’incontro con la dura realtà meridionale indirizzarono dal 1875 la sua produzione più matura all’analisi oggettiva e alla resa narrativa di tale realtà. Morì a Catania nel 1922. Di Verga la Newton Compton ha pubblicato I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, Storia di una capinera e Tutti i romanzi, le novelle e il teatro.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
256 p.
Reflowable
9788854136922

Valutazioni e recensioni

Renzo Montagnoli
Recensioni: 5/5

Secondo romanzo del Ciclo dei Vinti, Mastro Don Gesualdo, pubblicato nel 1889, è senz’altro una delle opere più conosciute fra quelle scritte da Giovanni Verga e, a mio parere, è la sua migliore. Il maestro del verismo ha qui raggiunto infatti una perfezione stilistica e di analisi raramente riscontrabile, delineando la storia di un uomo che si è fatto da sé, che con il duro e costante lavoro ha raggiunto una invidiabile posizione di agiatezza che è il simbolo del suo successo. Ma l’essere riuscito ad arrivare a un traguardo insperato comporta solo amarezze, con il suo gruppo familiare che pretende sempre di più e che è avido delle sue ricchezze e con i nobili, casta già all’epoca in decadenza, che si ostinano, chiusi a riccio nei loro tramontanti privilegi, a considerarlo solo un parvenu, a trattarlo con distacco, se non addirittura a disprezzarlo ostentatamente. Da muratore a imprenditore, a proprietario terriero, é chiuso in una solitudine e in una infelicità che nemmeno il matrimonio con una nobildonna (auspicato da lui come simbolo ufficiale dell’abbandono del vecchio ceto miserevole) potrà sanare. Non amato dalla moglie, né dai familiari, spesso malvisto addirittura, non gli resterà che attaccarsi alle cose conquistate che per lui rappresentano le fatiche di una vita di massacrante lavoro e il riscontro positivo di questi sforzi. Per quanto il contesto storico sia segnato dal progressivo evolversi di una nuova classe sociale (la borghesia) di cui Mastro Don Gesualdo è un chiaro esempio, dal perpetuarsi dell’immobilità del ceto più povero, quello dei carusi, dei contadini a giornata, degli ancora pochi operai (almeno in Sicilia) e dalla progressiva inevitabile decadenza della nobiltà, ancorata a una visione arcaica dell’esistenza e incapace di comprendere i nuovi tempi, il romanzo non ha solo una valenza riferita a un particolare e determinato periodo temporale (la prima metà del XIX secolo), ma assume caratteristiche di universalità ove si tenga conto delle seguenti considerazioni: 1) Il protagonista fa suo il modus operandi del capitalista, uguale ancor oggi come più di un secolo fa, con quella ricerca non solo della ricchezza, ma del senso di potere che da essa deriva; 2) L’invidia e l’avidità sono proprie degli esseri umani, e ciò fin dalla comparsa degli stessi sul pianeta; le ricchezze di altri sono bramate, sono opportunità di cui avvalersi cercando di impossessarsene; 3) La storia è frutto di una continua evoluzione temporale ed è impossibile fermare i fenomeni che si vanno affermando; così all’epoca è la nobiltà che sta scomparendo, una nobiltà derivante da antichi privilegi messi in discussione non tanto da una rivincita dei plebei, quanto piuttosto dalla capacità e dallo spirito di iniziativa che sono propri della borghesia. L’aver raggiunto traguardi impensabili, l’aver accumulato fortune non salva però l’individuo dal giudizio dei suoi simili, mai positivo, e in effetti quel Mastro e quel Don attribuiti a Gesualdo Motta non sono frutto di ammirazione e di rispetto, bensì vengono a comporre un nomignolo spregiativo, perché Mastro normalmente viene attribuito a chi dirige un gruppo di lavoro di muratori e Don è un epiteto riservato ai nobili e ai proprietari delle terre. Presi singolarmente questi termini non sono sinonimo di disprezzo, ma messi insieme evidenziano la natura del personaggio, la sua modesta provenienza e il traguardo a cui cerca di giungere. Involontariamente, con questi titoli si è finito con l’evidenziare le caratteristiche dei componenti della nuova borghesia, tesi a sollevarsi dall’eterna indigenza per giungere nell’empireo della nobiltà, di cui però non faranno mai parte, anche imparentandosi con essa. Gesualdo Motta è un uomo che vive solo in funzione dei suoi interessi, trascurando moglie e figlia per coltivarli, con un attaccamento maniacale alla roba, a quanto da lui conquistato, tanto da impedirgli di condurre una vita normale tesa alla serenità e a quel poco di felicità che può riservare. Il suo ritratto è impietoso, così come anche la sua fine che lo vedrà soccombere a un male incurabile, solo come un cane senza padrone, lasciando indifese le sue ricchezze, di cui altri finiranno con il beneficiare (il genero Duca di Leyra). Intorno a lui ruotano tanti personaggi, descritti mirabilmente: la moglie Bianca Trao, nobile, una donna sostanzialmente buona che non ama il marito, Isabella Motta, figlia solo di nome di Gesualdo Motta, in quanto frutto di una relazione della madre con un nobile scapestrato, e che, benché unica erede, detesta il padre a tal punto di farsi chiamare con il cognome della madre, i parenti acquisiti Trao, che della conservazione della loro posizione nobiliare e delle loro ricchezze hanno fatto la loro unica ragione di vita, la famiglia di Gesualdo, che ne ha invidia e che di sicuro non lo ama. Non vado oltre, perché di personaggi ce ne sono veramente tanti, ma nessuno è superfluo, anzi sono collocati esattamente nella trama come contorno indispensabile per giungere a definire il protagonista, la vicenda, il contesto storico. Mi è impossibile però non citare i dipendenti di Gesualdo, gran lavoratori e che probabilmente sono gli unici a capirlo per le loro origini e perché sono cresciuti con le sue iniziative. Mastro Don Gesualdo è la storia di un uomo che volle farsi re, odiato dal suo ceto di origine, che lo considera in pratica un traditore, e detestato dalla nobiltà per il suo sangue non blu e che finisce per considerarlo un vero e proprio intruso. Né carne né pesce, scivolerà piano piano in un’angoscia esistenziale, in un attaccamento morboso agli averi, con un possesso che è fine a se stesso. Soprattutto gli mancherà la possibilità di parlare in modo da capire ed essere capito e la sua solitudine è l’amaro risvolto di un’esistenza in cui non c’è spazio né per i sentimenti, né per la pietà, un mondo chiuso da cui gli altri sono esclusi, considerati di fatto un pericolo per la dorata prigione che tanto faticosamente si è costruito. Il romanzo è più che bello, è splendido e credo proprio che considerarlo un capolavoro sia una valutazione appropriata..

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Conosci l'autore

Giovanni Verga

1840, Catania

Nato da famiglia di nobili origini e di tradizioni liberali, Giovanni Carmelo Verga crebbe alla scuola di Antonino Abate, esponente di una letteratura civile di ascendenza byroniana e guerrazziana. Verga può accedere a un’adeguata istruzione e viaggiare fuori dalla Sicilia, stabilendosi a Firenze e Milano, dove frequenta salotti e ambienti mondani. La prima fase della sua carriera di scrittore vede dunque romanzi di maniera, influenzati dal Romanticismo e dalla Scapigliatura. La sua prima prova romanzesca, "Amore e patria" (1856-57, inedito; tre capitoli ne furono pubblicati nel 1929), esce da quell’arroventata officina provinciale e affianca all’approssimazione linguistica l’enfasi patriottica. L’esordio pubblico avvenne nel 1861 con I carbonari della...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Compatibilità

Formato:

Gli eBook venduti da Feltrinelli.it sono in formato ePub e possono essere protetti da Adobe DRM. In caso di download di un file protetto da DRM si otterrà un file in formato .acs, (Adobe Content Server Message), che dovrà essere aperto tramite Adobe Digital Editions e autorizzato tramite un account Adobe, prima di poter essere letto su pc o trasferito su dispositivi compatibili.

Compatibilità:

Gli eBook venduti da Feltrinelli.it possono essere letti utilizzando uno qualsiasi dei seguenti dispositivi: PC, eReader, Smartphone, Tablet o con una app Kobo iOS o Android.

Cloud:

Gli eBook venduti da Feltrinelli.it sono sincronizzati automaticamente su tutti i client di lettura Kobo successivamente all’acquisto. Grazie al Cloud Kobo i progressi di lettura, le note, le evidenziazioni vengono salvati e sincronizzati automaticamente su tutti i dispositivi e le APP di lettura Kobo utilizzati per la lettura.

Clicca qui per sapere come scaricare gli ebook utilizzando un pc con sistema operativo Windows

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore