Anticipato dal primo singolo "What A Day” e dal video del brano filmato in Bulgaria e diretto da Cloe Bailly, esce COLLECTIONS FROM THE WHITEOUT, il quarto album di BEN HOWARD. Il disco è prodotto da Ben insieme a Aaron Dessner (The National, Sharon Van Etten, Taylor Swift).
La cupa atmosfera che ha caratterizzato il secondo disco di Ben, “I Forget Where We Were”, ed ha velato sottilmente il suo seguito “Noonday Dream”, non è così evidente in questo nuovo album.
Tutte le canzoni sono ispirate da notizie, titoli di giornali, TG, che Ben ha utilizzato come base di partenza aggiungendo poi le proprie idee, arrivando così a creare il nuovo album. Quelle storie hanno fornito l'ispirazione per una serie di vivide istantanee narrative: la morte del marinaio dilettante Donald Crowhurst (“Crowhurst’s Meme”), la truffatrice russa Anna Sorokin (“Sorry Kid”), Richard Russell, l’uomo che ha rubato un aereo e si è schiantato a Seattle (“The Strange Last Flight Of Richard Russell”) e il corpo smembrato che un amico di suo padre trovato dentro una valigia che galleggiava lungo il Tamigi (“Finders Keepers”). I suoni sono riconducibili a Brian Eno, Durutti Column e Steve Reich, ma anche a Neil Young e Townes Van Zandt. Siamo questa volta molto distanti dalle sonorità di debutto di Ben, che prosegue comunque il percorso tracciato all’inizio della sua carriera.
Aaron Dessner ha chiamato a raccolta in questo nuovo viaggio diversi collaboratori: Yussef Dayes, uno dei più innovativi batteristi/produttori del Regno Unito, soprattutto in campo jazz, Kate Stables dei This Is The Kit e James Krivchenia dei Big Thief. Partecipano al progetto anche Thomas Bartlett, pianista con St.Vincent e Rob Moose, arrangiatore per Bon Iver e collaboratore di Laura Marling, Blake Mills e Phoebe Bridgers.
“Collections From The Whiteout” è la sua ultima opera e probabilmente la più sorprendente realizzata fino ad oggi: un'avventura sonora che ci conferma quanto Ben Howard sia uno dei cantautori più talentuosi del Regno Unito.
Leggi di più
Leggi di meno