L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dopo i recenti successi di "A casa tutto bene" e "Cip!", ho avuto il piacere di scoprire quali siano le canzoni del passato di Brunori SAS. Lui è una garanzia.
Secondo album del cantautore Dario Brunori dopo il primo volume che lo ha lanciato con successo sulla scena nostrana, ne costituisce per certi versi un seguito artistico e concettuale, per l'interesse verso storie minimali e dalla poetica semplice, orientate a narrare le esistenze, a loro modo eroiche e tragicomiche, dei “poveri cristi” appunto: quanti sono cioè fuori dal sistema e fanno parte della schiera di coloro che si definivano gli ultimi (celebrati a suo tempo dal grande Enzo Jannacci), raccontati con ironia e poesia. Sorta di erede attuale del compianto (e calabrese anch'egli) Rino Gaetano, rievocato in modo stringente nella voce dal timbro un po’ roco e negli accenti ironici, Brunori rappresenta uno tra i più interessanti talenti emergenti della canzone nostrana, sospeso tra echi vintage del migliore cantautorato classico anni '70, specie negli scarni accordi di pianoforte e chitarra, e le frequenti reminiscenze battistiane. Gli arrangiamenti, solo in apparenza scarni e semplici, sono tuttavia di grande cura, piacevolezza e godibilità, proprio come nella tradizione dei nostri poeti e chansonniers più classici e d'annata. Le due dolci ballate “Canzone su Firenze” e “Una domenica notte” sono tra i brani più riusciti del disco: quest'ultima davvero notevole per intensità e malinconica poesia e un testo in linea con l'ispirazione di base dell'album. Un disco insomma da ascoltare ed apprezzare, anche per convincersi che, nonostante le troppe scomparse illustri e un conseguente inaridimento creativo degli ultimi anni, una certa onda lunga della migliore canzone italiana d'autore, da Modugno a Gaetano passando per Cammariere (solo per restare nell’ambito geografico appunto meridionale) non si è del tutto spenta e mantiene ancora tracce di sé. Magari delle tracce che sono un po' l'eccezione a una certa regola dominante, ma non per questo perdono valore e significato.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore