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Anno edizione: 1999
Anno edizione: 2016
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L'esordio dei Clash è una delle pietre miliari punk della storia della musica. Abrasivo, rozzo, energico e politicamente scorretto come pochi altri. Neanche Never MInd The Bollocks dei Sex Pistols vanta una lista di canzoni così devastante e liricamente intensa al primo ascolto. La versione inglese, qui recensita, è diversa da quella americana, uscita in USA solo dopo la pubblicazione del secondo potente album Give'Em Enough Rope e nella quale compaiono al posto di pezzi come Deny, Cheat, Protex Blue, i singoli usciti solo pochi mesi dopo la pubblicazione del lavoro di esordio (Complete Control, I Fought The Law, e la stupenda (White Man) in Hammersmith). Entrambe le versioni comunque mantengono intatto il cuore dell'album che risulta un mix di energia pura e controcultura punk che nel 1977 rappresentavano lo sbandato lifestyle della generazione post hippie. Inni alla rivolta come Wite Riot o Hate & War si affiancano a solidi pezzi come I'm So Bored With The USA (che avrebbe in seguito aperto ogni concerto americano del gruppo), London's Burning e l'eccellente brano Police & Thieves infarcito di venature reggae che avrebbero marchiato sempre più la musica della band negli album successivi e che testimonia il fervido interesse di Mick Jones (chitarra e voci), Joe Strummer (voce e chitarra) e Paul Simonon (basso e voci) in particolare, per la scena dub reggae giamaicana. La formazione oltre ai tre vede anche il primo batterista del gruppo Terry Chimes poi sostituito col secondo album dal leggendario Topper Headon che avrebbe influito decisamente sull'evoluzione musicale del gruppo. Un disco da avere. In entrambe le versioni. Imperdibile.
Recensioni
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