Lark's Tongues in Aspic (200 gr.)

Il gruppo che diede inizio alla stagione del Prog Rock fu anche quello con le maggiori difficoltà ad avere una formazione stabile. Dopo l'esplosione del primo celeberrimo album, quello del "faccione" spaventato, i componenti del gruppo cominciarono a scappare e destra e sinistra: Greg Lake volle unirsi al progetto di Keith Emerson, Ian McDonald decise di uscire. Restano solo Robert Fripp, che diventerà il capo indiscusso del gruppo, e Peter Sinfield, autore dei testi. Gli album successivi, tutti capolavori, saranno pieni di ospiti, session o membri che dopo aver registrato il disco scappano quasi come se fossero spaventati. Ma Fripp, padrone ormai della situazione, decise che era giunto il momento di una svolta: Sinfield non sarà più l'autore dei testi, forse si stava allargando un po' troppo nel prendere decisioni anche di carattere musicale, e c'era bisogno di un gruppo stabile con cui poter organizzare anche una tournèe. Si giunse così al 1972, Fripp riesce a mettere in piedi quelli che tutti considerano la formazione migliore dell'epopea del Re Cremisi. Alla batteria Bill Bruford, orfano degli Yes e per brevissimo tempo in giro con i Genesis, John Wetton, ex family, David Cross e Jamie Miur. Da questa poliedrica e complessa formazione, nasce un album che diede un'enorme una svolta alla carriera del gruppo: Larks' Tongues in Aspic. Il disco presenta un sound più duro e sperimentale rispetto al più "cosmico" Island o al più Jazzistico Lizard. I due pilastri che reggono il tutto sono le title track, parte prima e seconda, lunghe cavalcate di suoni stratificati, cambi di tempo e di atmosfera in cui ogni membro del gruppo dà il meglio di sé. La dura ed ironica Easy Money e la stravagante The Talking Drum. Ci sono anche alcune concessioni ai fan più tradizionali come la delicata exiles. Larks' Tongues in Aspic è il primo capitolo di una trilogia che si concluderà con Red. Una trilogia che tutti gli amanti del Re Cremisi portano nel cuore. Una trilogia che porterà alla fine di una stagione, quella del prog, che ormai stava per essere sostituita dalla furia Punk. Disco fondamentale per tutti gli amanti della musica stampato su vinile da 200 grammi con artwork originale. Il tutto spedito da la Feltrinelli. Voto 10

Questo disco parla da solo quando lo si ascolta. Una vera perla della musica progressive anni '70. Insuperabile ed ineguagliabile. Consigliatissimo agli appassionati del genere e della buona musica in generale.