“È la musica di questo maestro che ispira nobili sentimenti. Originale in ogni aspetto, le sue uniche leggi sono quelle del suo genio. La qualità sublime delle sue opere significa che tutti lo considerino capace di cogliere la Verità. È stato capace di liberare la musica dalla sua superficialità, allo scopo di servire la Natura. È conosciuto in tutta Europa, eppure amato da pochi, così come pochi sono felici di distinguere il rumore dal sentimento e dall’espressione.”
Tale era l’opinione, nel 1752, di un commentatore di Tartini. Questa sua affermazione è facilmente trasferibile alla nostra epoca, in cui il nome di Giuseppe Tartini suona famigliare nelle orecchie degli appassionati ma la sua musica resta misteriosamente poco conosciuta e sottovalutata. La colpa è da attribuire probabilmente all’inevitabile Trillo del Diavolo, la sonata la cui celebrità, tanto meritata quanto inflazionata, ha finito per oscurare un’enorme produzione di più di 130 sonate per violino.
Nel rendere omaggio al maestro di Padova in occasione del 250° anniversario della sua morte, la scelta si è rivelata delicata, data l’abbondanza della sua produzione, di costante ed eccezionale qualità. David Plantier e Annabelle Luis hanno selezionato per questo programma le cinque sonate inedite dal manoscritto 9796 conservato alla Bibliothèque nationale de France e sottratto da Padova nel 1796 dall’esercito napoleonico come bottino di guerra.
Quattro di queste risalgono agli ultimo anni di vita di Tartini. Sono tutte accomunate da un estremo virtuosismo necessario all’esecuzione, ma anche dalla necessità di una perfetta padronanza dello strumento per trarne un’interpretazione musicale, “naturale”, riflesso del “cantabile” tipico del compositore. David Plantier è senza alcun dubbio il violinista barocco più adatto per questa missione, essendo da molti anni un appassionato sostenitore di Tartini e della sua musica.
Giuseppe Tartini suonava spesso in duo con il suo amico violoncellista, l’abate Antonio Vandini. Il destino di questi due formidabili musicisti pareva indivisibile, ed è questo storico duo che il Duo Tartini intende riportare in vita; violino e violoncello apportano a questa musica così variegata una sonorità dai toni vellutati, rivitalizzandone la bellezza e la modernità, per toccare il cuore degli ascoltatori contemporanei.
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