"Amma non le aveva spiegato a cosa sarebbe andata incontro, una volta cresciuta. Tutto ciò che accadeva nella loro vita era sempre visto come inevitabile, come espressione della volontà di Allah. Non c'era mai spazio nella loro minuscola esistenza per ammettere la possibilità di altre scelte, altri sogni." 🚺 🚺 Finito oggi il quarto libro dall'inizio dell'anno, #nessunosceglieilmiodestino di #amjedqamar edito nel 2010 da @librimondadori . Trattasi di uno spaccato della vita di Nazia, una giovanissima pakistana negli anni subito antecedenti alle sue programmate nozze. Lei ha appena 10/11 anni, non sa nulla né dell'amore né della vita che l'aspetta, sa solo di doversi attenere alle regole imposte dalla sua religione e soprattutto dai suoi genitori, senza possibilità di replica, in un mondo dove di spazio per i sogni e volontà di realizzarli ce n'è davvero pochi. Una vera e propria finestra sulla vita in una società così diversa dalla nostra, così rigida e limitata da sembrare quasi surreale, come il frutto della fantasia di un'autrice di distopici, e invece altro non è che un'altra realtà, un mondo parallelo dove essere donna equivale a una condanna nemmeno troppo sofferta nella maggior parte dei casi, perché incompresa. Queste righe sono la voce inespressa non solo dell'autrice stessa ma di moltissime donne del terzo mondo senza scelta, senza aspirazioni e imbottigliate in vite a senso unico, senza fuga. Un libro che, nonostante il contesto a livello di lettura mi interessi relativamente, ha saputo conquistarmi e mi ha permesso di empatizzare con una parte di mondo che merita la nostra attenzione e allo stesso modo merita, per quanto ci è possibile, una qualche forma d'azione. Un libro consigliato ai femministi, agli amanti delle storie vere, a chi vuole saperne di più sulla società e gerarchia in medioriente.
