In 8 (cm 21 x 25 circa), pp. (15) copertine comprese. Mancanze al margine superiore di alcuni fogli. Gora al piatto posteriore. Brossura editoriale. Caricature di Golia al piatto anteriore e posteriore, e altre 9 caricature interne a piena pagina. Numero uscito il 14 giugno 1914 al termine della cosiddetta "Settimana rossa" con i tumulti socialisti scoppiati in varie parti d'Italia. La rivista umoristica torinese e' dedicata quindi a "Sua Maesta' la Teppa", che ha preso il potere, di cui compare la caricatura al piatto anteriore, e il proclama all'interno. Il padrone d'Italia decreta "sospesa ogni liberta' e incolumita' personale, nonche' qualsiasi circolazione a piedi, in vettura, in automobile...condannati al vilipendio, allo sputo, al sasso l'esercito e la forza pubblica...". Si tratta in realta' di una satira nei confronti del Partito socialista italiano. Il proclama infatti e' firmato dal Gabinetto di dirigenza della Teppa rivoluzionaria ovvero: Turati, Morgari, Mussolini, Corridoni, Rigola, Barberis, Gaudenzi... In appendice ritratto di Cleto Sciorati. Questa rivista umoristica torinese fu fondata dal caricaturista Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo 1885-1967) nel gennaio 1914. Fu compagno di studi di Guido Gozzano, di cui divenne amico, e contemporaneamente comincio' a disegnare per inclinazione e diletto. Divenne ben presto illustratore, attivita' cui lo portavano anche i suoi interessi letterari e la frequentazione dei suoi amici scrittori, e caricaturista notissimo. Furono fondatori della rivista, insieme a Golia, il pubblicitario Nino Caimi, Dino Segre (in arte Pitigrilli), il disegnatore Giovanni Manca. Ebbero il sostegno di Guido Gozzano, amico appunto di Golia, e di Amalia Guglielminetti. Di piccolo formato e di esiguo numero di pagine, fu stampato all'inizio con copertina e inserto illustrato centrale a colori ma divenne poi interamente in bianco e nero gia' prima dello scoppio del conflitto per tagliare i costi. "Raffinato e mordace, dalla dichiarata posizione antigiolittiana e anticlericale, e via via dichiaratamente interventista. Ma al di la' degli schieramenti e del momento politico, la rivista si presentava nuova e brillante in ogni sua manifestazione: nei toni degli editoriali, delle novelle, dei disegni, degli scherzi in rima, dei concorsi e perfino in collaterali iniziative espositive, dedicate all'umorismo e alla caricatura. Un taglio che garanti' subito un grande successo alla rivista, che arrivo' a quintuplicare la tiratura nel giro di appena due mesi, tra il settembre e il novembre del 1914. Certo il pubblico apprezzo' anche il carattere singolare delle sue illustrazioni, alcune piu' politiche e ciniche, altre piu' aggraziate e da giornalino di moda, e la qualita' delle sue matite..." (Benadusi, Rossini, Villari, "1917. Linizio del secolo americano. Politica, propaganda e cultura in Italia tra guerra e dopoguerra", 2021, p. 142).
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