Palestina fra oriente e occidente. Anglosfera, ferite coloniali, re-esistenza decoloniale
La questione palestinese riguarda tutti noi. Non si può restare in silenzio di fronte a una lunghissima storia di ingiustizia e orrore. Serve parlarne, eticamente, politicamente, culturalmente, perché dalla parola può nascere la speranza di superare colonialismi, razzismi e guerre. La Nakba del 1948, con l’espulsione di circa 750.000 palestinesi, ha segnato – grazie soprattutto all’aiuto di inglesi e americani – l’inizio di un’occupazione coloniale che continua ancora oggi, sostenuta da una narrazione che ribalta ruoli e responsabilità. I media occidentali mainstream rimuovono infatti il tema dirimente della colonizzazione, riproponendo la propaganda israeliana e ignorando le radici storiche del conflitto. Persino gli studi postcoloniali hanno trascurato la Palestina, relegandola dentro angusti recinti discorsivi. Luigi C. Cazzato si propone di superare questi limiti, dando voce all’archivio vivente della resistenza palestinese – dall’arte alla musica, dalla letteratura all’attivismo – per comprendere il senso profondo di una lotta per la liberazione attraverso una re-esistenza decoloniale. Prefazione di Tomaso Montanari. Postfazione di Nabil Bey Salameh.
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Anno edizione:2025
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