Il noto volto Mediaset dona ai lettori (edito da Marsilio) un manuale chiaro e utile (278 pagine) per chi vede l’economia come il “grande sconosciuto” e per chi vuole approfondire temi citati dai media, ma che nessuno ha mai spiegato (e chiaramente). Un’opportunità formativa a costo minimo col massimo del rendimento per vincere la sfida di sentirsi preparati ! Il sottotitolo: “L’inganno di un luogo comune e le responsabilità della politica“ è un invito a nozze, con cui l’autore vuole unirvi nella conoscenza a quel mondo che, cronache e tg, hanno ridotto a Pil, debito pubblico, spread, Iva. L’economia è molto di più. Paolo Del Debbio vi svela, capitolo dopo capitolo, i diversi inganni nell’inganno, malcelati dall’informazione : lo sviluppo che non è sempre progresso, la ricchezza che produce disuguaglianza, le concentrazioni patrimoniali, le soluzioni per ridurre le situazioni di povertà, i parafulmini dietro cui la cattiva politica nasconde le proprie responsabilità o le manifeste incapacità decisionali. Alcuni argomenti li sentiamo o leggiamo quotidianamente, ma gli autori non sprecano troppo tempo a dirci cosa sono. Cos’è la decrescita felice (p.100)? Cominciamo col dire e sfatare che “non è il contrario della crescita” e che Latouche individua in 8 cambiamenti interdipendenti la sua realizzazione. E poi, quando dicono: il debito? Le speculazioni? Colpa del mercato! Eh, no! Qui si svela chi è il “sign.mercato”, dove va ed in che maniera, i suoi meccanismi, le teorie dei Premi Nobel in Economia (Joseph Stiglitz, August Deaton) ma pure di economisti italiani. Nel precedente libro “Populista e me ne vanto” Del Debbio partiva dal termine “populismo” inteso come richiamo ad una mancata presa di coscienza governativa, per rappresentare poi in modo amaro la disorganizzazione e l’inefficienza dello Stato sui temi dell’immigrazione, del fisco e del welfare accompagnati da storie di ordinaria povertà italiana. Qui è svelato l’inganno di quell’ “etica” invocata per il mercato come foglia di fico per chi non sa (o vuole) porre freno alle speculazioni, al debito pubblico, all’apertura della Grande Cina. Le importazioni finiscono per penalizzare le nostre esportazioni, cosa si fa allora? La competizione aiuta, ma il Drago cinese ha contribuito invece a mettere in ginocchio le imprese italiane che, per sentirsi competitive hanno delocalizzato per ridurre i costi della manodopera. Un manuale che parla di economia e si rivolge pure a chi non ha familiarità con l’economia, per chi la vede un gigante troppo grande da essere compreso con le sue regole o non regole, ed un liberismo a volte spregiudicato. E’ uno studio, ragionato, approfondito e valevole per gli studenti degli Istituti tecnici o universitari, docenti, studiosi, per chi ha basi socio-letterarie e per chi vuole essere meno ignorante in materia o già in odore di santità economica conclamata. Assolutamente raccomandato a coloro che provengono da studi umanistici o classici. L’autore non vi fa sentire in imbarazzo tra le pagine del libro, che è da considerarsi un “manuale” pratico, concreto, come il linguaggio del noto conduttore, che sarà alla sua quinta stagione di “Quinta Colonna” (2017/2018). Un testo fruibile, non complesso, dotato pure di un utilissimo “segnavia” per comprendere appieno alcuni termini sconosciuti al lettore. Anna Villani @tempivillani
Più etica nel mercato? L'inganno di un luogo comune e le responsabilità della politica
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È diffusa la convinzione che all'origine dei problemi economici di questi anni ci sia una generale mancanza di principi etici, che dovrebbero invece orientare le dinamiche e gli scopi del mercato. Per porre fine al disordine sarebbe quindi sufficiente ripristinare la funzione originaria che, secondo tale visione, esso dovrebbe svolgere: il perseguimento del bene comune. Così esposto, il ragionamento sembra fondato e persino scontato. La realtà è ben diversa. Come dimostra Paolo Del Debbio in questo libro, basta porsi alcune semplici domande per far emergere le molte contraddizioni che si nascondono dietro un'apparente e seducente ovvietà. I disastri finanziari, l'assenza di un accordo sulla gestione dell'emergenza ambientale e di interventi efficaci nella lotta alla povertà sono frutto dei meccanismi perversi del mercato o forse dell'inadeguatezza dei pubblici poteri? A un'attenta osservazione il richiamo all'etica si rivela infatti un alibi per coprire le responsabilità di chi non compie il proprio dovere. Docente di Etica ed economia all'Università Iulm di Milano, Del Debbio costruisce un percorso che, partendo dalle origini della questione etica in economia, conduce all'analisi di alcuni tra i più recenti modelli e argomenti proposti per affrontarla (Stiglitz, Bergoglio, Latouche, Piketty, Deaton). In particolare, l'autore si interroga sulla possibilità di stabilire un'etica dei diritti.
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Anno edizione:2016
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