Il poema del vento e degli alberi. Vol. 2
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Col secondo volume de "Il poema del vento e degli alberi", si chiude la vicenda di Serge e Gilberte come era stata raccontata nell'OAV realizzato nel 1987 e che raccontava solo il dieci per cento dell'intera storia, e quindi si conclude anche la parte di storia che già conoscevo, anche se non mancano momenti e sottotrame che non conoscevo e che hanno alzato ancora di più l'asticella del mio interesse, in particolare per l'introduzione di personaggi secondari che, a quanto pare, sembrano destinati a svolgere un certo ruolo anche nei futuri volumi. Si evolve, soprattutto, il rapporto tra i due protagonisti, sempre sul confine tra trasporto emotivo e sfruttamento, con Serge che inizia a prendere coscienza di ciò che prova per Gilberte e si macera nei sensi di colpa, sia per il fatto che anche lui, figlio del suo tempo, ritenga l'omosessualità un peccato, sia per il non voler trattare Gilberte come lo trattano gli altri, e con Gilberte che, pur illudendosi di star manipolando Serge, piano piano lo sta lasciando entrare nel suo cuore ferito. E ci viene anche presentato quello che è l'antagonista: il glaciale e manipolatore zio di Gilbert, Auguste. Tanta carne sul fuoco e tanta voglia di continuare a leggere.