Il predatore di anime
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Descrizione
Giovane e determinata, Sabina, commissario di polizia a Roma, si trova a destreggiarsi tra la tormentata passione per un PM sposato e un caso di omicidio-suicidio tra coniugi che non sembra rivelare troppe sorprese. Finché i sospetti non ricadono su un uomo con cui entrambe le vittime hanno avuto contatti il giorno della morte: il misterioso Nardo Baggio, operatore Shiatsu. Profondamente colpita da questa figura ambigua e magnetica, Sabina scoprirà di lì a poco la sua reale attività: dare supporto alle vittime di stalking, soprattutto coloro che le istituzioni non riescono a tutelare. La poliziotta non si aspetta certo di dover ricorrere lei stessa al suo aiuto: nel frattempo qualcuno ha iniziato a perseguitarla, in maniera subdola e cruenta. Che si tratti del PM con cui ha chiuso bruscamente la relazione? Rimossa dal suo incarico, Sabina diventa ben presto complice e amica di Nardo, arrivando ad affiancarlo nella sua attività. Così toccherà con mano la scaltrezza con cui l'uomo, basandosi su studi antropologici, domina la mente di vittime e carnefici, con metodi tutt'altro che convenzionali in grado di assicurare un'efficacia che un poliziotto, imbrigliato nelle disfunzioni del sistema, non può nemmeno sognare. Ma è giusto fidarsi di questo predatore di anime? Sabina rappresenta la legge, Nardo la vìola, sistematicamente, in nome della giustizia. Sabina si fa guidare dai sentimenti, Nardo invece non crede alle passioni né all'amore, spiega tutto alla luce di istinti millenari che ancora ci legano ai comportamenti delle scimmie, degli umanoidi che siamo stati e che, secondo lui, ancora, in gran parte, siamo. Che cosa siamo noi veramente? Creature che uccidono per passione o scimmie nude schiave di un determinismo cieco? In un finale che lascia senza fiato, la poliziotta sarà obbligata a decidere definitivamente da che parte schierarsi.
Valutazioni e recensioni
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Il racconto è ben scritto con un linguaggio scorrevole e diretto tale da permettere istintivamente la rappresentazione mentale dei luoghi descritti. Il personaggio di Sabìna rappresenta quella parte emancipata del mondo femminile che non cede ai condizionamenti sociali sul dover per forza procreare. Mi aspettavo una trama più avvincente, invece, sin dalla prima comparsa di Nardo, ho intuito subito che lui fosse coinvolto nell'omicidio/suicidio. Non mi aspettavo una relazione tra questi due personaggi, i quali ti fanno riflettere chi fosse la preda e chi il predatore tra i due.
Bel libro, ben scritto e con una trama avvincente, però non lo definire un thriller, anche perché ad un certo punto finisce di “inseguire il colpevole” e racconta una storia. Nel complesso non male.
è stravolgente . Ho imparato molto da questo libro . Non parla solo di morti e assassini ma soprattutto della natura umana , degli istinti animali e della prevedibilità dei comportamenti umani nel quotidiano . Passa dall’antropologia alla “criminologia “ da una pagina all’altra senza forzature . Il tutto legato da una storia d’amore che è ancora da scrivere .che non si sa se è bloccata nell’unilaterale o condivisa da entrambe le parti. Un libro da leggere assolutamente