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Il paradosso di Napoleone. Un'indagine del commissario Vivacqua - Carlo F. De Filippis - copertina
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Il paradosso di Napoleone. Un'indagine del commissario Vivacqua - Carlo F. De Filippis - copertina

Descrizione


Un noir che alterna dialoghi brillanti e scene thriller efficacissime: al centro un killer indecifrabile e spietato. Candidato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017 per il miglior romanzo noir italiano

Il commissario Salvatore Vivacqua – Totò per pochi intimi – ama Torino. Per un siciliano come lui non è stato facile il trasferimento, ma presto ha ceduto al fascino della sua città di adozione, "per quel tono di serietà che Torino mette nelle cose, quel senso di dignità, di eleganza, di storia che solo se sei nato nel Sud riesci a capire". Ma ora sta piovendo da giorni e il capo della Direzione Investigativa non riesce più a sopportare il maltempo. Non immagina che presto avrà motivi di contrarietà ben più gravi. Il telefono squilla, all'altro capo del filo c'è il questore, detto il Doge: un omicidio feroce a Carmagnola. La vittima è Pierluigi Paternostro, artista affermato, proprietario di una maestosa tenuta in campagna, ex hippie tutto genio e sregolatezza, ma alla fine un tipo pacifico. Chi poteva odiarlo al punto da massacrarlo in casa sua? Perché lo hanno ucciso? Il medico legale dice che è morto da quattro giorni, un ritardo investigativo pesantissimo. Il commissario si trova così protagonista di una disperata caccia all'uomo, mentre il numero delle vittime continua a crescere e la pressione delle alte sfere diventa asfissiante. Minacciano di togliergli il caso, poi l'ultimatum: tre giorni per snidare la belva, dopodiché arriveranno altri investigatori. Un'umiliazione insopportabile per Vivacqua. Per fortuna accanto a lui c'è la sua rodatissima squadra: il mite e analitico Sergio Santandrea, detto il Giraffone, l'atletico Migliorino, il più apprezzato nel lavoro sul campo, e poi Carbone, Patanè... e un ospite speciale, il dottor Meucci, funzionario del Ministero in visita, un romano fanatico di Napoleone, argomento su cui ama intrattenersi con dovizia di aneddoti e interpretazioni storiche. Chi è l'assassino? Un serial killer, un folle? O un feroce pianificatore che agisce ispirandosi alle raffinate strategie di Sun Tzu? E perché uccide? Che cosa cerca? Nel frattempo un piccolo dramma si consuma tra le mura domestiche del commissario: Tommy, il setter amatissimo, scompare e tutta la famiglia si mette sulle sue tracce, reclamando la partecipazione del capofamiglia, sempre più ossessionato dall'indagine. In un succedersi incalzante di rivelazioni e colpi di scena, Vivacqua e il killer si troveranno faccia a faccia e, più che l'intelligenza o l'intraprendenza, a decidere la partita sarà l'imponderabile, capace di capovolgere le sorti di ogni battaglia, come il paradosso di Napoleone insegna. Dopo il grande successo di Le molliche del commissario, Vivacqua ritorna in splendida forma, burbero e schivo ma dotato di una mente affilata, di un istinto infallibile e di una empatia unica nei confronti delle vittime.
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Dettagli

2017
23 maggio 2017
308 p., Brossura
9788804680062
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Indice

Ore 15.45 - Tenuta delle Margherite, Castello Corveglia

...è di suprema importanza sconvolgere la strategia del nemico. In secondo luogo spezzare le sue alleanze. In terzo luogo attaccare il suo esercito. La scelta peggiore è assediare le città fortificate.

Una pioggerella noiosa inzuppava la campagna senza sosta. L'aria risuonava del concerto di gocce sulle foglie, di piccoli rimbalzi nelle pozzanghere, sulla ghiaia, sulle tettoie che una volta coprivano l'abbeveratoio. Il Castello della Tenuta stava appena fuori dal paese come un pachiderma affranto, troppo indolente per ripararsi, troppo vecchio per immaginare un futuro. Oltre il cancello, solchi come binari tracciavano l'acciottolato che conduceva all'interno. A lato del portoncino la cassetta per la posta. Sopra, le iniziali G.P. dipinte con lo smalto in motivi floreali. Sotto c'era scritto ARTISTA. Giò Paternostro. Artista. In paese lo chiamavano "il matto". Il pittore, il ladro. Qualcuno lo chiamava "maestro". Altri dicevano: "Quello delle Margherite". C'era stato un tempo in cui nessuno sapeva quanta gente abitasse al Castello. Era l'epoca successiva agli psichedelici, alle opere blasfeme, ai Caravaggio fluorescenti, per non parlare delle Madonne incaprettate, delle sante in estasi equivoche. Arrivavano modelle di tutte le età per posare e uomini con le pupille spalancate come tende da sole.

Conosci l'autore

Carlo F. De Filippis

Carlo F. De Filippis vive e lavora a Chieri, sulle colline torinesi. Le molliche del commissario (Giunti 2015) è il suo romanzo d’esordio, primo volume di una serie che ha come protagonista Salvatore Vivacqua, seguito da Il paradosso di Napoleone. Un'indagine del commissario Vivacqua (Mondadori 2017), Uccidete il Camaleonte. Una nuova indagine del commissario Vivacqua (Mondadori 2018) e Il dono (Dea Planeta, 2019).

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