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Il castello bianco - Orhan Pamuk - copertina
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castello bianco

Descrizione



Nel Seicento un gentiluomo italiano viene catturato dai pirati e venduto come schiavo a un astrologo turco. I due si assomigliano come gocce d'acqua. Ma il loro legame è ancora più profondo. Due mondi, due diverse culture si scoprono simili, si interrogano e collaborano insieme. Una metafora della relazione tra Oriente e Occidente.

Il ventenne gentiluomo veneziano, appassionato di astronomia e matematica, e l'astrologo turco si assomigliano come fossero fratelli gemelli. Si guardano con sospetto ma per anni vivono a stretto contatto impegnati nelle più svariate ricerche scientifiche: studiano i fuochi d'artificio, progettano orologi e discutono d'astronomia, biologia e ingegneria. Insieme riescono a debellare un'epidemia di peste. Trascorrono molto tempo raccontandosi la propria vita. Il sultano Maometto IV (1648-87) affida loro la costruzione di una potente macchina da guerra, ma durante la disastrosa guerra in Polonia il marchingegno non funziona. L'unione si spezza e solo uno dei due "gemelli" tornerà in Turchia... Ma quale? Un romanzo che è metafora del legame tra Oriente e Occidente.
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Dettagli

2016
Tascabile
30 agosto 2016
Beyaz kale
9788806232665

Valutazioni e recensioni

IRENE CANINO
Recensioni: 5/5

Quant'è preziosa ed elegante la penna di Orhan Pamuk! Anche questo libro è un esempio della sua grande maestria. La storia narra di due uomini, un veneziano ed un turco, molto somiglianti fisicamente che, a causa di una serie di vicissitudini, si ritroveranno costretti a vivere insieme per moltissimi anni. A questo punto la somiglianza non si limita più all'aspetto, ma si arrampica fino all'intelletto, al modo di ragionare, a quello di fare male, a quello di amare, fino al punto di non sapere più qual è il confine della singola identità. La riflessione che Pamuk ci propone riguarda, naturalmente, l'essenza delka diversità culturale che alla fine non è nient'altro che mera apparenza, giacchè il peccato e la gloria sono gli stessi per tutti gli uomini.

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Alessio Midali
Recensioni: 5/5

Ho letto quasi tutto di Pamuk, e questo è il libro che più mi è piaciuto. È necessario, per i comuni mortali come me, leggerlo almeno un paio di volte per riuscire ad amarlo.

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Orhan Pamuk

1952, Istanbul

Scrittore turco, Premio Nobel per la letteratura nel 2006. Abbandonati gli studi di architettura, esordisce con il romanzo Il signor Cevdet e i suoi figli (1982), affresco di tre generazioni ambientato nel quartiere natio di Nisantasi, con il quale ottiene grande successo; cui sono seguiti La casa del silenzio (1983) e Il castello bianco (1985), nei quali l’incontro tra un giovane veneziano e uno studioso ottomano è pretesto per affrontare quello, problematico e conflittuale, tra Oriente e Occidente. Lo stesso tema ricorre, declinato in modi diversi, anche nei più recenti Il mio nome è rosso (1998, premio Grinzane) e Neve (2002), dai risvolti più marcatamente politici. Istanbul (2003) ha affascinato per l’abile tessitura che cuce...

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