La repubblica di Weimar. La Germania dal 1918 al 1933

Lucidissimo ritratto della Repubblica di Weimar, dalla sua nascita in condizioni di estrema difficoltà a causa della sconfitta del '18, del suo difficoltoso percorso per trovare una stabilità all'interno e all'esterno, nonostante i continui scossoni (l'occupazione della Ruhr, la crisi del '29, l'ascesa degli opposti estremismi nazista e comunista) che però alla fine ne determineranno il crollo. Schulze sa unire una grande chiarezza di vedute con una bella capacità narrativa, che gli consente di raccontare anche aneddoti piacevoli sul piano narrativo e allo stesso tempo esemplificativi di quanto sta sostenendo su quello storiografico. Emergono da questo libro il ruolo fondamentale avuto dalle singole personalità politiche che si imposero all'interno della repubblica, le poche adesioni sincere che la sostennero, le molte miopie che ne favorirono la fine consentendo la presa del potere di Hitler. Soprattutto emerge, come ha spesso notato G.E. Rusconi, il valore davvero paradigmatico delle vicende di questo stato come parabola del possibile crollo di una democrazia; ed emergono alcuni interessantissimi (e preoccupanti) parallelismi con l'Italia di oggi.