Il sangue dei papaveri. Un’indagine del caporal maggiore Cesare Diémoz

il libro di cui oggi vi parlerò , è intitolato "Il sangue dei papaveri". Il libro di quasi 300 pagine è uscito il 5 giugno 2024. Inutile dirvi che troveremo tra le mani mi ha fatto impazzire . Uno stile elegante , un intenso profumo che si sprigionava dalle pagine, una foto e una lettera, Una stramaledettissima inquietante lettera. Tutto mi ha messo nel mood giusto di lettura (e ansia XD ) Mi sono addentrata nel racconto in punta di piedi, un lungo e ansiogeno tunnel buio. Non sapevo dove stavo andando quando poi sono sbucata nella Valle d'Aosta del 2007 , in mezzo ai monti con davanti il cadavere di una giovane donna e un'immenso campo di papaveri. Si, vi giuro che ora, nella realtà di tutti i giorni noto papaveri in ogni angolo. E' assurdo. Il caso è affidato al tostissimo Diemoz , che sembra un grand str*****e ma in realtà è un povero diavolo con il cuore d'oro. Grazie al suo infallibile fiuto da segugio comprenderà che non tutto quello che si presenta nella realtà sarà effettivamente la realtà. SI troverà in un labirinto di specchi pieno di mille facce con ombre che strisciano e ti passano addosso, ti si appiccicano come un pantano e non ti si levano più. Oscuri segreti e sinistre senzazioni.. come quella di trovarti davanti a qualcosa di più sconcertante e assurdo , inconcepibile anche solo lontanamente dalla mente umana. Non c'è un personaggio che sia stato messo a caso o nel posto sbagliato. Ognuno poliedrico e oscillante tra il male assoluto e il bene assoluto. In mezzo tutte le sue illimitate sfumature. Alcuni personaggi suonano come un carillon incantato e spaventoso Lo stile di scrittura poi fa centro, ti arpiona come una fiocina. E' crudo , spaventoso e stramaledettamente intrigante. Carlotta ti racconta la realtà per quella che è senza abbellimenti o indoratura di pillola. Era da qualche tempo che non leggevo un romanzo così black, psicologico e ne sono rimasta estremamente deliziata! Un'ottima lettura

Cesare Diémoz lo ha intuito sin dal primo istante. Il caso era uno di quelli che scavano sino al profondo dell’anima, che tolgono il sonno e avvelenano la mente. Il ritrovamento del cadavere di Marylou Vuillermoz in mezzo ai papaveri, il simbolo della pace e della morte, avrebbe aperto una voragine, trascinandolo in un orrore senza fondo. Lo ha sentito dall’odore della terra, dalla pioggia, dal fango. Lo ha capito perché Marylou è figlia della persona più influente della zona, un uomo ambiguo e controverso, ricco e potente, intoccabile al punto di manovrare a suo piacimento politica e istituzioni. Lo sa perché lui conosce bene la follia e le miserie umane, le debolezze e i vizi, anche quelli più reconditi e abominevoli, è consapevole che il bene e il male hanno lo stesso volto. La scrittura di Carlotta Casolaro è caustica, graffia e non lascia scampo. Non è lineare, è tortuosa come la mente umana, è capace di nascondere, ti porta dove vuole lei e alla fine si rivela, senza più alcun inganno. E’ la scrittura perfetta per raccontare il volto oscuro dell’amore e del mondo di Marylou