Nell’ottobre del 1837, all’età di 19 anni, Karl Marx invia questo singolare romanzo al padre, in occasione del suo compleanno. Scorpione e Felice è un romanzo anti-romanzo in cui la penna critica del giovane Marx mette a nudo con sottile umorismo le varie forme di filisteismo che caratterizzavano la borghesia berlinese della prima metà del secolo XIX. Si tratta di un testo curioso, dall’incipit estraniante: comincia infatti con il capitolo 10, in cui Marx fa riferimento a un capitolo precedente che in realtà non esiste. Con l’intento di scardinare la formula del romanzo realistico, Marx sovverte le regole consacrate della scrittura borghese coinvolgendo il lettore in un percorso narrativo spiazzante e inusitato. Merten il sarto, suo figlio Scorpione, il lavoratore Felice, la cuoca Greta con le sue fantasie erotiche sono i protagonisti di un’avventura piccoloborghese condita dal sale della derisione arguta e dell’umorismo piccante. La critica della società, della burocrazia, della censura emergono qui in una forma giovane e fresca, svelandoci un Marx inedito e divertente, precocissimo sostenitore della necessità di un sovvertimento delle logiche sociali.
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Edizione:1
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Anno edizione:2011
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