Il giovane Holden

Lettura piacevole

Libro scorrevole, a tratti magnetico. Storia all’apparenza leggera ma che tocca anche temi profondi. Lo consiglio a chiunque, è un must have.

Holden Caulfield è la personificazione dell'insofferenza: verso la propria condizione, di studente incompreso, destinato a inanellare una serie di incomprensioni e allontanamenti; verso la propria età e i propri coetanei, coi quali relazionarsi è reso complesso, dalla diversità di interessi; verso la propria famiglia, alto-borghese e, in quanto tale, involuta in dinamiche formali, irregimentata in ritualità e aspettative pretensive; verso la società, votata al consumismo; verso il tempo, che trascorre inesorabile e non consente il perdurare dei momenti felici e degli accadimenti positivi; verso la morte, che lo ha privato, precocemente, di un fratello, perdita che rappresenterà un doloroso e inalienabile lascito. La storia è il racconto, veloce, di un tentativo, difettoso e maldestro, di fuga, da una quotidianità divenuta troppo asfissiante, che si risolve nella descrizione, a tratti sincopata, delle persone, ciascuna a modo suo, più importanti nella sua vita, in una bailamme di spettacoli di varietà, drink, scarrozzate notturne in taxi, alcolici e sigarette, insolite compagnie e frivole conoscenze. Quando, però, si racconta di qualcuno, sale una irrefrenabile nostalgia. E, contestuale, la voglia di tornare a casa.