Questa opera raccoglie diversi brani inerenti alla morte dello scrittore giapponese Yukio Mishima. In primo luogo un suo racconto , La Spada appunto che da il titolo al libro , e che è estremamente significativo alla luce del suo suicidio , seppure resti una delle sue opere meno note ; è presente inoltre il Proclama , ovvero il drammatico testo letto dallo stesso Mishima poco prima di darsi la morte. Fra i diversi commenti di scrittori e giornalisti che completano l'edizione il più argomentato è sicuramente quello di Henry Miller , che interpreta in modo eccellente le debolezze e le contraddizioni del modello occidentale , modello che alcuni giapponesi riluttanti rifiutavano di sostituire alle proprie tradizioni , tanto da portare questo grande artista ad un gesto così estremo , un gesto fortemente radicato nella tradizione culturale a cui si appellava .
La spada-Riflessioni sulla morte di Mishima
Una morte sconvolgente, ossessivamente annunciata, preparata con implacabile meticolosità e infine celebrata dinanzi al mondo come un rituale spettacolare e tragico. L'uscita di scena di Mishima ha rappresentato al tempo stesso l'apoteosi del personaggio, condannato da un demone inquieto a una vita perennemente sopra le righe, e la parola conclusiva dello scrittore, la sigla di un'opera in cui gioventù, bellezza e morte appaiono intrecciate in un destino ineluttabile. Di questo invocato martirio, in cui un'etica eroica da antico samurai convive singolarmente con un estetismo quasi dandy, ancora oggi non è facile formulare una lettura. Questo volume ci si è provato ponendo a confronto testi di origine e natura differente, dallo scritto di Henry Miller del 1972 all'analitica cronaca degli ultimi istanti di Marguerite Yourcenar, fino alla testimonianza del traduttore e amico Donald Keene. Per lasciare l'ultima parola a Mishima stesso, di cui sono qui proposti il "Proclama", manifesto ufficiale che lo scrittore volle lasciare a giustificazione del suo gesto, e soprattutto "La spada", autentico testamento spirituale in forma narrativa. In questo lungo racconto del 1963, ambientato nel contesto di quella che è forse la più giapponese delle arti marziali, il kendo, l'adesione ai valori tradizionali di lealtà, rigore morale, dedizione alla causa prende corpo con un'assolutezza che esclude ogni umano compromesso, fino all'inevitabile immolazione finale.
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Anno edizione:2009
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alessio bosic 15 maggio 2018
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