Il tempo che resta. Un commento alla «Lettera ai Romani» - Giorgio Agamben - copertina
Il tempo che resta. Un commento alla «Lettera ai Romani» - Giorgio Agamben - copertina
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Letteratura: Italia
Il tempo che resta. Un commento alla «Lettera ai Romani»
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Descrizione


Se è vero che ogni opera del passato giunge alla piena leggibilità solo in determinati momenti della sua storia, per le Lettere di Paolo l'ora sembra venuta. A uno dei testi più commentati della tradizione occidentale Agamben restituisce quel rango messianico che solo può riorientare la prospettiva di una interpretazione ormai bimillenaria. Paolo non fonda una religio dell'universale, non annuncia una nuova identità e una nuova vocazione, ma revoca ogni identità e ogni vocazione; non abolisce la Legge, ma la dispone a un uso che si colloca al di là di ogni diritto. Cuore del messianismo – dall'evangelo paolino fino alle tesi Sul concetto della storia di Benjamin, che talora ne nascondono gli splendidi calchi – è una esperienza del tempo affidata all'inversione del rapporto tra passato e futuro, tra memoria e speranza. Come tempo di ora, segmento di tempo profano teso fra la resurrezione di Gesù e l'eschaton apocalittico, il tempo messianico si costituisce in figura stessa del tempo presente, di ogni presente. Sul canone di «ricapitolazione vertiginosa» che appartiene al messianico è modellato anche l'andamento del libro di Agamben: una sapienza esegetica da biblista si trasfonde nelle illuminazioni del filosofo che interroga Paolo a partire da Schmitt, Kafka e Scholem, e che sa cogliere nella parola paolina, attraverso Lutero, le ascendenze concettuali della dialettica hegeliana.

Dettagli

16 giugno 2000
192 p., Brossura
9788833912547

Conosci l'autore

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Giorgio Agamben

1942, Roma

Giorgio Agamben era professore di estetica presso la Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.Dal 1978 al 1986 ha coordinato per la casa editrice Einaudi l'edizione italiana delle Opere di Walter Benjamin. Con Homo sacer (Einaudi 1995) ha segnato una nuova direzione nel pensiero politico attuale. Ha pubblicato, fra l'altro, Stanze (Einaudi 1977); Infanzia e storia (Einaudi 1978 e 2001); Il linguaggio e la morte (Einaudi 1982); Idea della prosa (Feltrinelli 1985); La comunità che viene (Einaudi 1990; Bollati Boringhieri 2001), Homo sacer (Einaudi 1995), Quel che resta di Auschwitz. L'archivio e il testimone (Bollati Boringhieri 1998); Stato d'eccezione (Bollati Boringhieri 2003); La potenza del pensiero (Neri Pozza 2005), Il regno e la gloria....

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