Nel 1959 Robin Garrett e sua moglie Mercy decidono di fare una vacanza con i figli, Alice, Lily e David. È la prima che si concedono e non ce ne saranno altre in futuro: affittano una baita in riva al lago e trascorrono lì una settimana insieme. Durante quei pochi giorni, un episodio apparentemente banale finirà per segnare non solo la vita dei tre figli, ma anche quella delle generazioni successive. Andando avanti nel tempo, abbiamo infatti la percezione di un quadro famigliare felice solo a un primo sguardo, ma in realtà intimamente compromesso: Mercy è sempre più distante, chiusa a dipingere nel suo atelier; Robin, incapace di riconquistare l’attenzione della moglie, è completamente assorbito dal lavoro nel negozio di ferramenta; Lily, alle prese con una gravidanza indesiderata, non trova dai suoi la comprensione di cui avrebbe bisogno; David, impegnato negli studi lontano da casa, ne approfitta per allentare i rapporti. Soltanto Alice cerca di rimanere saldamente aggrappata al simulacro della sua famiglia. Man mano che il romanzo si addentra nel racconto delle loro vite, a partire dagli anni Cinquanta fino alla pandemia di coronavirus, comprendiamo la complessità dei Garrett, il nodo che unisce gli anziani ai più giovani, gli amori e le gioie, ma anche le delusioni, i rimpianti e i piccoli segreti... Anne Tyler racconta come i legami famigliari ci condizionino e lascino il segno, proprio come i capelli intrecciati che, una volta sciolti, mantengono a lungo il ricordo delle pieghe in cui erano stati costretti.
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Per chi ama l'autrice questo libro sarà un'ottima conferma. per chi non la conoscesse potrebbe essere un buon punto di partenza per esplorare l'analisi della quotidianità che da sempre Anne Tyler sa descrivere con grande maestria. E' un romanzo intimo, ma non introspettivo, la trama un'occasione per poter raccontare cosa cambia nel tempo all'interno della famiglia Garrett. Non ci sono grandi avventure o colpi di scena., nel tipico stile dell'autrice. Ci si affeziona gradualmente a tutti i personaggi, alle loro aspirazioni e ai loro limiti, che poi spesso sono gli stessi di noi lettori. Quello che emerge dal romanzo è che non è semplice fare il coniuge, il genitore o il figlio, però a volte può essere bello aspettare e riscattarsi come nonni. Da leggere per chi ama Franzen.