La vita attutita. Liriche pasturesi
I componimenti di questa raccolta testimoniano, come un diario di viaggio hegeliano, le tappe di uno spirito che si cerca e anela alla completezza. Restano presenti, sullo sfondo, le montagne e il mare. E una presenza costante, alla quale questa raccolta è dedicata: la poetessa Antonia Pozzi. I dettagli della natura montana e l’impiego che le rime ne fanno per delineare il senso esistenziale dell’anima vagante coincidono con la poetica della Pozzi. La solitudine del poeta che si cerca e soffre per la mancanza dell’Altro è quanto mai avvertita in questi versi. La solitudine del poeta diviene sofferenza che non si placa. Il rimando trascendente è onnipresente, e così la ricerca dell’impossibile unità agognata. La poesia diviene ricerca spirituale, unica espressione di un impossibile divenire. Poiché la poesia può dire l’impossibile: immaginarlo e cantarlo. È qui, allora, che il poeta riesce a soffermarsi, a riposare, componendo le parole che dicano l’essenza stessa di ciò che ci circonda.
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Anno edizione:2025
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