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In questi giorni di memoria fa bene al cuore leggere questo romanzo, forte nella sua semplicità, capace di toccare sentimenti e corde universali. E dico universali intenzionalmente, perchè in un momento storico in cui regna la confusione più totale, in cui è vero tutto e il contrario di tutto, la memoria di ciò che ha segnato l'umanità in modo così profondo non può essere ridotta a un valore solo per pochi.
Una storia d'amore come non ne vedevo da anni, che protagonisti belli e dal cuore puro. Col contesto peggiore che si possa immaginare, l'autrice ci regala una storia che è un crescendo, oserei dire una moderna "bella e la bestia", anche se, chiariamo, Julian è tutto fuorchè una bestia: dolce, sognatore, rassicurante e sa vedere in Sara solo il meglio anche quando, in principio, lei non lo difende dei compagni di scuola crudeli e non conosce nemmeno il suo nome; un amore che nasce in una stalla e per Sara è un crescendo fino ad esplodergli dentro al cuore. Ho molto apprezzato anche la formula della narrazione della nonna (Sara stessa) che racconta la sua storia al nipote ex bullo del meraviglioso Auggie del primo libro. Quanto è vero e toccante il messaggio di Sara, non scordare mai la gentilezza.