Nome d'arte Fernand Joseph Désiré Contandin, attore francese. Figlio di un modesto impiegato di banca che nel tempo libero di esibisce come attore di music-hall, accompagna il padre in tournée esordendo sui palcoscenici dei caffè-concerto all'età di cinque anni. Dopo alcune occupazioni occasionali come commesso, scaricatore e portinaio, nel 1921 abbandona l'impiego in una banca per iniziare la carriera di attore cantante, prima in compagnia con il fratello maggiore Marcel e poi da solo. Nel 1928 M. Allégret resta colpito dalla sua esilarante interpretazione nella rivista Vive le nu e gli affida una parte secondaria in Le blanc et le noir (Il bianco e nero, 1930), al fianco di Raimu. Inizia così un'intensa attività che lo porterà a recitare in oltre centocinquanta film dal 1930 al 1969. Con la sua faccia allungata e la caratteristica dentatura cavallina passa senza sforzo dalla comicità più sfrenata (Le Schpountz, 1937, satira sul mondo del cinema diretto da M. Pagnol) a prove più sottilmente patetiche (Le rosier de Madame Husson, Il rosaio di Madame Husson, 1932, di B. Deschamps). Diretto da registi come M. Youtneur, J. Duvivier e Christian-Jaque, il suo registro recitativo si arricchisce con gli anni di nuove sfumature, spaziando dall'humour noir (Arriva Fra' Cristoforo..., 1951, di C: Autant-Lara, dove è un monaco goloso e dissoluto) al melodramma (Carnet di ballo, 1937, di J. Duvivier, nella parte di un parrucchiere falsamente frivolo), dal poliziesco (L'homme à l'imperméable, 1957, ancora di Duvivier, dove è un clarinettista fedifrago) alla favola esotica (Alì Babà, 1954, di J. Becker).?In Italia la sua fama è legata soprattutto alla fortunata serie di Don Camillo, tratta dai romanzi di G. Guareschi, dove interpreta il combattivo parroco di un paese emiliano in eterno conflitto con il sindaco comunista Peppone/Gino Cervi (da Don Camillo, 1952, di J. Duvivier a Il compagno Don Camillo, 1965, di L. Comencini).