Attore statunitense. Dopo il debutto nel teatro leggero, soprattutto in qualità di ballerino, esordisce nel cinema nel 1930, divenendo ben presto uno degli interpreti più intensi ed emblematici di un genere allora emergente, il gangster-film. Agli inizi della Depressione le tesi dei gruppi newyorkesi di avanguardia militante influenzano la sua recitazione, specie nell'evocazione dello sfondo sociale che filtra in molti dei suoi personaggi, spesso oscillanti tra crudeltà, megalomania e nichilismo, come in Nemico pubblico (1931) di W. Wellman, Gli angeli con la faccia sporca (1938) di M. Curtiz, e nel più tardo La furia umana (1949) di R. Walsh. Per nulla irrigidito nei codici del gangster duro e spietato, si mostra invece attore versatile: affronta Shakespeare in Il sogno di una notte di mezza estate (1936) di M. Reinhardt e W. Dieterle, incarna con equilibrio magistrale vizi e virtù americani in Ribalta di gloria (1942) di M. Curtiz (Oscar come migliore attore protagonista, e forse il suo maggior successo), sbeffeggia con autoironia il proprio stesso stereotipo recitativo in Mister Roberts (conosciuto anche come La nave matta di Mister Roberts, 1955) di J. Ford e M. LeRoy, e più avanti dà vita a un'esilarante parodia del capitalista cinico e rampante in Uno, due, tre (1961) di B. Wilder, suo ultimo film a parte un estemporaneo e occasionale ritorno come poliziotto in Ragtime (1981) di M. Forman.