Liliana Segre è nata a Milano, di famiglia ebraica. La piccola è espulsa dalla scuola a soli otto anni, a seguito dell'intersificarsi delle leggi razziali in Italia. Nel 1943 la famiglia cerca di sfuggire in Svizzera, ma viene respinta dalle guardie di frontiera: il giorno dopo lei e il padre vengono arrestati in provincia di Varese. A soli 13 anni, Liliana Segre viene internata nel campo di concentramento di Auschwitz, dal quale verrà liberata nel 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati a Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti. Per molto tempo non ha voluto parlare della propria esperienza, quando, a metà degli anni '90, ha cominciato a girare per le scuole a raccontare quegli anni terribili. Le sono state conferite due lauree honoris causa (in Giurisprudenza e in Scienze Pedagogiche) e nel 2004 è stata insignita del titolo di Commendatore della Repubblica, su iniziativa di Carlo Azeglio Ciampi. Tra i libri in cui porta la sua importante testimonianza, ricordiamo Fino a quando la mia stella brillerà (Piemme 2015), La memoria rende liberi (scritto Con Enrico Mentana, Rizzoli 2015), Scopritelo nel vostro cuore (Piemme 2018), La sola colpa di essere nati scritto con Gherardo Colombo (Garzanti, 2021) e Ho scelto la vita (Solferino, 2021). Nel gennaio del 2018 viene nominata senatrice a vita, ecco un breve estratto del discorso in occasione della nomina: «Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare».
Nel 2021 ha ricevuto il Premio De Sanctis per l’Impegno Civile.