La Rizzoli è una casa editrice generalista che pubblica narrativa, saggistica, varia, libri per ragazzi, graphic novel e illustrati. Ha una lunga storia, che inizia nel 1909 con il capostipite Angelo Rizzoli. Nato nel 1889 a Milano e di modestissime origini sociali (era figlio di un ciabattino analfabeta), il piccolo Angelo viene trasferito a soli sei anni all'Orfanatrofio dei Martinitt, dove resterà fino al compimento del sedicesimo anno d'età. Quella - dirà dopo Rizzoli - era stata «la mia fortuna».
Dai Martinitt impara il mestiere di tipografo, e viene poi assunto come operaio da Alfieri e Lacroix. Risparmiando sul salario, riesce a comprare la prima Linotype, che pagherà in cinque anni. Nasce così, nel 1909, la tipografia "Angelo Rizzoli & Co": un tugurio in Via Cerva, vicino a Piazza San Babila, dove si producono stampe commerciali, tra cui i volantini pubblicitari per la neonata "La Rinascente".
Nel 1913, il primo cambiamento: la tipografia si sposta in Via Anfossi, e dato che il lavoro non mancava, Angelo Rizzoli riesce a fare un ulteriore investimento e compra una macchina per stampare a colori. L'anno successivo nasce Andrea, il primogenito, destinato a guidare la futura casa editrice. Dopo quattordici anni di normale attività tipografica, nel 1927 inizia la vera e propria attività editoriale e nel 1929 si ha la svolta: Angelo Rizzoli ottiene la commessa per stampare la prestigiosa Enciclopedia Italiana, che continuerà a produrre fino al 1933, quando il compito passerà all'Istituto Poligrafico di Stato. Intanto, per fronteggiare questo cambiamento, Rizzoli compra un altro stabilimento tipografico e comincia a stampare i primi libri. La capacità dell'editore era quella di riuscire a cogliere le richieste del mercato, e di riuscire a rispondervi con i mezzi più appropriati. Nel tempo, ci si è spesso riferiti ad Angelo Rizzoli come ad un "editore protagonista": imprimeva una forte personalizzazione al suo progetto editoriale e all'intero processo librario, dalla scelta del testo alla veicolazione del prodotto. Negli anni '40 Carlo Tenca dirà che «oramai non sono più gli autori che pensano alle opere da pubblicare, ma sono gli editori».
Nel 1934 esce la prima collana strutturata, dopo le dispense di qualche anno prima: si tratta di "I classici italiani", seguiti nel 1942 da un progetto editoriale molto ambizioso, suggerito da Leo Longanesi. Vede la luce la collana "Il Sofà delle Muse", sugli scrittori italiani coevi, dove vengono lanciati Dino Buzzati (con Il deserto dei tartari), Elsa Morante e Mario Soldati. Oramai la casa editrice Rizzoli si è espansa anche a Roma, dove possiede uno stabilimento tipografico: si lavora a pieno ritmo. Ma la guerra incombe, e nel 1943 tutto viene bombardato. Tutto, anche gli stabilimenti di casa Rizzoli. Eppure si riesce a ricostruire, e la casa editrice continua la propria ascesa: nel 1948 esce la collana "Il mondo piccolo" di Giovanni Guareschi, sulle avventure di Don Camillo. Sarà uno dei successi più duraturi. Nel 1949 la Rizzoli dà corpo ad una delle iniziative che di più hanno segnato la cultura italiana: nasce la "Biblioteca Universale Rizzoli", destinata a divenire marchio editoriale BUR e a staccarsi dalla casa madre. Si tratta di una delle prime collane in Italia a dar corpo ad un progetto di letteratura universale, dall'antichità ai giorni nostri, in formato economico.
Importanti pubblicazioni sono state Il gabbiano Jonathan Livingstone (Richard Bach, 1973), Lettera a un bambino mai nato (Oriana Fallaci, 1975), fino a Va' dove ti porta il cuore (Susanna Tamaro, 1994) e La Casta (Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, 2007).