Field Songs

quinto album della carriera da solista, e la diversità di Lanegan si percepisce ancora dalla copertina: capelli tagliati corti, aria riflessiva ma anche conciliata con il resto del mondo; il disco che ne esce è uno dei migliori. Il cantautore matura il proprio stile, fatto di un folk sempre in bilico tra il buio e la luce, tra canzoni d'amore e la ruvidità di folk-blues

Lanegan ancora una volta non tradisce le attese e sforna un'opera dal carattere molto intimo e classico. Le atmosfere elettroniche di Blues Funeral non sono ancora all'orizzonte.

Terminata l'avventura con i suoi Screaming Trees, Mark inizia la carriera solista con la doppietta iniziale The Winding Sheet e Whiskey For The Holy Ghost che, per quanto mi riguarda, restano, insieme a questo Field Songs, i suoi dischi migliori da solista. Pubblicato agli inizi del nuovo secolo, questo Field Songs a differenza dei precedenti, cerca soluzioni più "sofisticate". Menzione particolare "Kimiko’s Dream House" (scritta con l’amico Jeffrey Lee Pierce, anche egli partito troppo presto da questo mondo). Acquistatelo e, come me, consumatelo anche perchè il prezzo è ottimo