L'autore rilegge e commenta alcuni canti della Divina Commedia a partire dal suo personale incontro con Dante da adolescente. Vivo e forte il significato che questo incontro ha avuto per la sua giovinezza: questo aiuta moltissimo a riflettere sul significato che ha la letteratura come patrimonio comune all'umanità di ogni tempo e luogo. Il commento si arricchisce inoltre della perizia di uno studioso e di un insegnante, ma anche del contributo dato da un gruppo di giovani che si è veramente ritrovato a leggere e commentare Dante. Ecco che allora lo studio diventa freschezza, la biblioteca luogo vivo e pulsante. Stimolante e interessante per studenti appassionati, il libro deve per forza interrogare i professori sulle modalità con cui avvicinano gli allievi ai grandi classici.
Dante, poeta del desiderio. Conversazioni sulla Divina Commedia. Vol. 1: Inferno.
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La Divina Commedia rimanda per molti ai tempi della scuola, a testi di difficile comprensione, adatti solo per pochi eletti. Al contrario, essa è nata come opera per il popolo. Lo documenta la storia di questo libro la cui origine è nelle conversazioni dell'autore prima con i figli - su loro richiesta - e alcuni loro amici diventati in breve tempo duecento; poi con un gruppo di massaie e infine con migliaia di ragazzi e adulti in tutta Italia. Da questo lavoro è nata l'associazione Centocanti, una sorta di Divina Commedia vivente. Dante, dunque, non autore difficile, riservato ai letterati, ma "uno di noi". Una scoperta che l'autore ha fatto a dodici anni mentre trasportava casse di bottiglie lungo le scale di una cantina, folgorato dal verso "E proverai [...] come è duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale». Quell'intuizione lo ha portato a uno studio appassionato di Dante e alla scoperta che ciò che percorre tutta la sua opera è il desiderio, la tensione a un Bene totale, "l'Amor che move il Sole e l'altre stelle". La lettura offerta dall'autore in queste conversazioni si pone in continuità con il fine di tutta l'opera di Dante, da lui stesso così definita: "removere viventes in hac vita de statu miseriae et perducere ad statum felicitatis", rimuovere gli uomini da uno stato di miseria e condurli a uno stato di felicità.
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Anno edizione:2011
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In commercio dal:1 dicembre 2011
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