L'eleganza del riccio - Muriel Barbery - copertina
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Letteratura: Francia
L'eleganza del riccio
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Descrizione


Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Invece, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l'esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro si incontreranno grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée e il suo antico, doloroso segreto.

Dettagli

318 p., Rilegato
L'élégance du hérisson
9788866324782

Valutazioni e recensioni

  • ari
    Il successo di questo libro mi lascia abbastanza interdetta.

    Premettiamo: non è un romanzo “da buttare”, la scrittura è scorrevole e la struttura funziona, con l’alternarsi dei punti di vista delle due protagoniste, Paloma e Renée, quindi, perlomeno, si legge velocemente. Il problema, però, è la sostanza. La prima criticità è il tono pseudo-filosofico che l’intero romanzo adotta: certo, alcune riflessioni sono interessanti (per esempio, ho apprezzato e condiviso l’idea che studio e intelligenza dovrebbero essere al servizio della società, in quanto privilegi non fini a sé stessi, ma da sfruttare per trovare soluzioni ai problemi sociali), ma molti altri capitoli sembrano un mero sfoggio di cultura, un superficiale esercizio di stile privo di un vero significato. Altro grosso problema, forse quello che più mi ha infastidita, è la stereotipizzazione e l’inverosimiglianza dei personaggi. I ricchi abitanti del palazzo di Rue de Grenelle sono gente acculturata ma cattiva, indisponente, presuntuosa, mentre i poveri lavoratori sono gente buona ma ignorante, e sembra questo un assunto così scolpito nella pietra che l’umile portinaia Renée deve fingere di essere stupida, perché sarebbe veramente fuori da ogni comprensione umana che possa leggere Tolstoj o interessarsi alla filosofia. Capisco che l’autrice stia descrivendo un microcosmo, nel quale comunque sono presenti delle eccezioni (la giovane Olympe, il signor Ozu, la stessa Renée), però sembra quasi che lo consideri come specchio dell’intera società, il che è ingenuo, se non classista. Ma anche se non fosse questo il pensiero dell’autrice, in ogni caso i personaggi risultano finti, o perché sono poco delineati, e rimangono delle macchiette, o perché sono del tutto implausibili: prendiamo Paloma, ad esempio, una bambina sui dodici anni che parla come una professoressa universitaria e che, nonostante si presenti sin dalle prime pagine come un’aspirante suicida, non lascia trasparire un minimo di emotività nelle sue riflessioni. Direi che si è capito che sono rimasta abbastanza delusa, un gran peccato perché avevo questo titolo in attesa in libreria da molto e speravo mi piacesse di più.

  • carola
    il mio libro preferito

    L' avrò riletto 7 volte, ho un rapporto speciale con quest'opera. una storia vera, umana, toccante. Personalmente, ho visto il mondo con occhi diversi dopo questa lettura, occhi più consapevoli e attenti ai dettagli. capisco benissimo che possa non piacere, ma io credo che meriti di essere letto, in ogni caso

  • fede93s
    tutti siamo un po’ il riccio

    Ho amato follemente questo libro dove nulla è davvero come sembra. Se volete immergervi nella psiche umana questo è il libro che fa per voi, vi insegnerà ad essere esenti da pregiudizi e a non giudicare mai senza conoscere

Conosci l'autore

Foto di Muriel Barbery

Muriel Barbery

1969, Casablanca (Marocco)

Pur essendo nata a Casablanca il 28 maggio 1969, è di fatto una scrittrice francese. Ha esordito con il romanzo Une gourmandise, pubblicato nel 2000 da Gallimard, e in Italia da E/O nel 2008 con il titolo Estasi culinarie.Nel 2006, ancora con Gallimard, ha pubblicato L'Élégance du hérisson - L'eleganza del riccio (edito nel nostro Paese da E/O nel 2007 per la prima volta e ripubblicato nel 2012 in edizione economica), che si è rivelato un grande caso letterario in Francia e non solo.Il romanzo è stato infatti uno dei successi editoriali più importanti degli ultimi anni e ha venduto più di 2 milioni di copie, restando in classifica per più di tre anni. Ha conquistato molti premi: nel 2006 il Prix Georges Brassens; nel 2007 il Prix...

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