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Anno edizione: 2006
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Una scomparsa, un assassinio e un macabro nascondiglio. Tre giovani storici allo sbando e uno in disarmo non sembrano la squadra piú idonea per risolvere un caso di omicidio delicato e sfuggente. Eppure, a volte, istinto e improvvisazione arrivano piú lontano di quanto si possa immaginare...
«Sotto quelle volte a tutto sesto, sembravano tre statue viste di spalle. La statua di Lucien a sinistra, quella di Marc al centro, quella di Mathias a destra. San Luca, san Marco e san Matteo, ognuno pietrificato nella propria alcova. Dei tipi strani e degli strani santi.»
È possibile che un enorme albero compaia dal nulla in una sola notte? E se, dopo qualche giorno, sparisce la proprietaria del terreno in cui è spuntato il faggio clandestino? Per risolvere il mistero non basta un solo detective: ce ne vogliono quattro, gli stessi improbabili investigatori di Io sono il tenebroso dell'archeologa e medievalista francese Fred Vargas.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non sono esattamente un esperto del genere e della Vargas avevo letto solo altri due libri, che non mi erano dispiaciuti ma neanche mi avevano fatto impazzire. Questo mi è piaciuto di più. È il primo che leggo con i "tre evangelisti" e l'ho trovato più leggero e scanzonato rispetto agli altri, cosa che a mio gusto non guasta per nulla. La storia è abbastanza classica, una donna scomparsa e le indagini per trovarla, con parecchi colpi di scena e svolte inaspettate. In generale l'ho trovato ben scritto, belli i personaggi (Vandoosler specialmente ma sono tutti abbastanza rotondi e credibili), buono l'intreccio e lo sviluppo (non impeccabile ma ci può stare). L'aspetto che mi è piaciuto di più è appunto la leggerezza dei tre protagonisti, studiosi squattrinati e insoliti, ognuno con le proprie fisse e i propri pregi, nel complesso una bella squadra, originale e divertente.
Una mattina, Sophia Simeonidis, cantante lirica greca che vive a Parigi, trova un albero piantato nel suo giardino che la sera prima non c'era. Non sa da dove provenga o perché sia lì, e la cosa la inquieta. Suo marito non se ne interessa e di certo non è spaventato come lei. Decide di rivolgersi ai suoi nuovi vicini e chiedere loro di indagare per lei. I suoi vicini sono tre storici: Mathias, preistorico, Marc, medievalista, e Lucien, storico delle Grande guerra, “i tre Evangelisti” come vengono chiamati da Armand, padrino e zio di Marc, nonché ex poliziotto. Gli uomini scavano alle radici dell'albero per vedere se c'è qualcosa sepolto lì, ma non trovano nulla. Non molto tempo dopo Sophia scompare e suo marito si mostra di nuovo indifferente: sostiene che Sophia se ne va spesso via di casa da sola e non ha dubbi sul fatto che presto tornerà a casa. Ma il tempo passa e la nipote di Sophia, Alexandra, giunta per una visita, è sicura del fatto che sua zia non sarebbe mai partita senza dire nulla sapendo che era previsto l’arrivo della nipote. I tre storici ricominciano le loro indagini con l'aiuto di Armand. La pista che seguono li porta al ritrovamento di un cadavere carbonizzato all’interno di un'auto bruciata, un corpo che non può essere identificato, ma accanto al quale viene ritrovata una pietra nera: era il talismano di Sophia. Ora tutto ciò che devono fare è scoprire chi l’ha uccisa e perché. Ma le cose sono realmente come appaiono? La parte più riuscita di questo giallo è il rapporto e la sinergia tra i tre protagonisti e il modo in cui le qualità dei tre storici vengono messe a frutto per giungere alla soluzione del caso. La trama si intensifica a poco a poco fino alla rivelazione finale secondo un climax ascendente: la risoluzione del caso non è scontata ma piena di pathos e dolore. La scrittura di Vargas mi affascina: non è un giallo asettico, ma caloroso, pieno di umorismo ed emozione. Lo consiglio vivamente.
Recensioni
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