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Premi
2015 - Oscar [Academy Awards] - Miglior montaggio sonoro
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Continua la apacità di Clint Eastwood di rappresentare la realtà senza interpretazioni retoriche, anche su un tema così scottante come l'amore per la patria. Chi ha vissuto qualche parte della sua vita in USA capisce come la mentalità di tanti Americani si riflette nel comportamento del protagonista, che non è di esempio perché ha ucciso un numero elevatissimo di nemici, ma perché ha sempre messo al primo posto la difesa di chi amava, ogni qualvolta si rendeva conto di una minaccia. Un altruismo sincero e coraggioso non dettato da un fanatico senso di superiorità, ma da una consapevole e generosa scelta di mettere le proprie capacità al servizio del bene. La differenza fra il bene ed il male è chiara nella mente del cecchino anche quando si rende conto di compiere azioni discutibili agli occhi del mondo. Cionondimeno affronta le sue paure e resta coerente alla sua scelta accettandone le possibili conseguenze. Bel film quindi che approfondisce un'altra cruda realtà, con attori al solito ottimi nelle interpretazioni.
American Sniper, ennesimo lungometraggio di Clint Eastwod ha diviso la critica e il pubblico mondiale a causa delle delicate tematiche socio-politiche. Il film tratto dalla autobiografia di Chris Kyle racconta la storia del più letale cecchino della storia militare americana, raccontando come di fatto la guerra trasformi la visione del mondo e la vita stessa dei militari al fronte, mutando anche il rapporto con conoscenti, amici e familiari. Con questo film, Eastwood vuole probabilmente denunciare "l'inutilità" della guerra e la sua natura menzognera che incarna i nemici nel terrorismo internazionale quando in realtà il protagonista (Bradley Cooper) si vede divorato dalla guerra e dalla sua brutalità fine a se stessa. Con il finale Eastwood si distacca completamente da ogni messaggio propagandistico in quanto l'essenza stessa del messaggio del film risiede proprio maggiormente nel finale. Ottimo Bradley Cooper nell'interpretare il suo personaggio e la sua radicale trasformazione di fronte agli orrori della guerra, da menzionare assolutamente anche la regia di Eastwood come sempre tecnicamente impeccabile.
L'ultimo film di Clint Eastwood è lontano dalla grande stagione dei suoi capolavori , in cui racconta il cuore di tenebra dell'America del presente e del passato con grande sensibilità e profondità. Al contrario, con "American Sniper" - andando al di là di ogni deludente aspettativa - Eastwood si accontenta di dirigere una "agiografia" senza se e senza ma e affidandosi alle sue indiscusse capacità registiche per creare uno spettacolo a uso e consumo meramente propagandistico.
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