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Premi
2002 - Premio César - Miglior attrice non protagonista - Girardot Annie
2001 - Festival di Cannes - Miglior attrice - Huppert Isabelle
2001 - Festival di Cannes - Miglior attore - Magimel Benoît
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo film ha vinto il festival di Cannes, non conoscendolo ho deciso di acquistarlo poichè mi aveva incuriosito la trama. Esprime un forte di bisogno di amore, represso cosi a lungo da sfociare in comportamenti estremi che nella vita si possono ritorcere contro. E' molto commovente, a volte fa provare pietà, tenerezza; altre volte un senso di malessere per la crudezza di certi atteggiamenti che potrebbero essere molto realistici. Bravissimi gli attori e il regista. E' un film assolutamente da vedere se siete appassionati di film drammatici di qualità.
Di una forza sconvolgente, nelle scene, nelle inquadrature e nei visi degli attori. Un cast formidabile, un regista che regala sempre pugni allo stomaco. Se vi imbarcate in questo viaggio state pronti per un'immersione nelle più profonde vie della psiche, vi sentirete sporchi ma allo stesso tempo liberati. Non un film da guardare a cuor leggero, per pochi. Devo ancora molto ad Haneke per questo capolavoro: un consiglio, fate attenzione alla colonna sonora, merita anche solo per il repertorio scelto.
Traumatico. Sconcertante. Sublime. Non è un film per tutti, ma chi saprà apprezzarlo non potrà che rivederlo più volte, per assaporare ogni dettaglio della maestria del regista Michael Haneke. Straordinaria interpretazione di Isabelle Huppert, nelle vesti dell'algida professoressa di pianoforte Erika Kohut, pianista mancata, vittima dell'oppressiva madre (Annie Girardot), e vittima di se stessa. Inquietante ritratto di quel che si cela dietro l'apparente normalità di una piatta vita borghese. Premiato al Festival di Cannes del 2001. Ispirato all'omonimo romanzo del premio Nobel Elfriede Jelinek.
Recensioni
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