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Anno edizione: 2015
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La storia del dott. Frankenstein è risaputa e un bel film fedele al romanzo di Mary Shelley è già uscito nel 1994 con la regia di Kennet Branagh e Robert De Niro nei panni della creatura. Questa è una versione alternativa che cerca di spiegare l'origine dell'ossessione del D. Frankenstein di andare oltre la morte. Secondo me, il tentativo non è completamente riuscito. Il film potrebbe anche avere le premesse per essere interessante (ad affiancare la storia horror ci sono un storia d'amicizia e una d'amore) ed è ben recitato (J. Mcavoy è un Frankenstein convincente e D.Radcliffe ha ormai abbandonato il ruolo del laghetto) ma la trama, debole e poco interessante, non riesce a coinvolgere lo spettatore. La scena della presentazione all'università dell'essere assemblato da Frankenstein è piuttosto raccapricciante, e mi domando quale sia il senso di un mostro solo violento e distruttore ( nel romanzo della Shelley la creatura ha un significato preciso, sa apprendere, commuoversi e affezionarsi e sarà il rifiuto da parte del mondo e il tradimento del suo creatore a cambiare la sua anima). Forse il messaggio interessante di questo film è la contrapposizione tra la terribile creazione del mostro e la "creazione" dell'assistente Igor, salvato da una vita miserabile, curato e restituito ad una vita dignitosa dal D.Frankenstein. Ciò potrebbe far riflettere sul fatto che solo l'agire nel rispetto del naturale ciclo della vita e della morte rende la scienza e la medicina utili al singolo uomo e all'umanità.
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