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1986 - Oscar [Academy Awards] - Miglior attore non protagonista - Caine Michael
1986 - Oscar [Academy Awards] - Miglior attrice non protagonista - Wiest Dianne
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Una delle grandi doti registiche di Woody Allen è la capacità di raccontare temi importanti con incredibile leggerezza attraverso il mezzo cinematografico, inventandosi un prodotto raffinatissimo e divertente allo stesso tempo, amalgamandone alla perfezione gli ingredienti, con una semplicità e leggerezza tale da sorprendere continuamente. In Hannah e le sue sorelle si respira il cinema di Woody Allen in ogni stanza, personaggio o strada di New York.
Devo premettere di non essere mai stato amante sfegatato di Woody Allen anche se nell’ultimo periodo mi sto decisamente ricredendo. Dopo aver visto Blue Jasmine, uno dei migliori Woody Allen degli ultimi anni con una strabiliante Cate Blanchett meritatissimo oscar nel 2014, mi tocca questa volta ammettere di essere stato letteralmente stregato da Hannah e le sue sorelle, a mio avviso il lavoro più riuscito finora del regista americano. La sapiente sceneggiatura e l’accurato montaggio consentono allo spettatore di instaurare un rapporto empatico con i diversi personaggi, in particolare il personaggio del nevrotico Mickey (interpretato dallo stesso Woody Allen), in cerca disperatamente di una fede che non riesce in alcun modo a trovare e certo ogni secondo di essere affetto da qualsiasi malattia possibile e immaginabile. Il merito principale del cineasta newyorchese è la sua abilità nello snocciolare tematiche esistenziali di incredibile profondità con una semplicità disarmante che permette di rendere fruibile a (quasi) tutti un cinema che altrimenti sarebbe confinato a pochissimi “eletti”. La vicenda mantiene sempre il ritmo di commedia tipico del regista, il quale però non si accontenta solamente di divertire lo spettatore bensì, come farà poi spessissimo in futuro durante tutta la sua infinita carriera artistica, desidera sollevare tematiche impegnative come il timore della morte o la ricerca della fede personale. Il capolavoro è totalizzante, il film è di un’attualità indispensabile per chiunque voglia approcciarsi ad un mostro sacro come Woody Allen
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