Prima di tornare nelle caverne

Indubbiamente questo libro porta il lettore a fare delle riflessioni sul futuro dell’umanità e sullo possibile scenario prospettato dall’autrice, dove gli elementi naturali più belli, come ad esempio il sole e la pioggia, diventano possibili pericoli e dove la qualità della pelle divide le persone (cosa in realtà sempre accaduta nella storia). La lettura è abbastanza scorrevole, ma non sempre coinvolgente per il calo del ritmo; ho apprezzato molto il finale, davvero imprevedibile. Molti dei capitoli sono narrati in prima persona a seconda del personaggio, particolare interessante nello stile curato ed espressivo. Nel complesso è un libro discreto.

In un tempo imprecisato, l’umanità si trova a dover vivere in condizioni di scarsità di acqua dolce e risorse alimentari. I pochi esseri umani rimasti si contendono il cibo in una sorta di lotta costante per la sopravvivenza e si dividono in “scuri”, “misti” e “pallidi”. Sono i primi a prevalere su tutti gli altri; Sat e Alba sono due giovani fratelli “misti” che cercano un modo per sovvertire la situazione, cercando alleanze tra i “pallidi”, in una missione che li porterà a riflettere sulla loro situazione e sulle fragili condizioni in cui versa il pianeta Terra. La storia è molto interessante e l’autrice lancia un messaggio forte al lettore, trattando la tematica razziale in maniera originale e, in qualche modo, provocatorio. Un buon testo che invita il lettore alla riflessione su tematiche delicate e importanti.