L' uomo che cade

Il libro si svolge attorno ai fatti dell'11 settembre, la narrazione attira l'attenzione in tutte e tre le parti, soprattutto mai mano che si continua la storia è interessante dai punti di vista dei personaggi principali ed i loro pensieri.

pochi secondi, nove virgola otto metri al secondo quadrato, e poi più nulla. eppure quei pochi secondi sono diventati un attimo sospeso, un nulla infinito. un momento in cui cui c'è tutto. l'eleganza inconsapevole della disperazione. i dubbi che separano la morte dalla vita. il caso che genera la perfezione. la rinuncia, la sofferenza, forse una spinta, forse una decisione estrema. la speranza di farcela, il desiderio di smettere di soffrire. un uomo che non era più vivo, perché aveva lasciato l'appoggio incerto di un davanzale, e non era ancora morto perché aveva ancora il marciapiede, lassù, sopra la sua testa. la compostezza del corpo, l'abito da lavoro. si sarà lanciato? l'avranno spinto? chi era? non ha importanza. importa solo quell'uomo che cade, con dietro le lame verticali, affilate della parete della torre. eppure del libro non ho capito niente. forse anche la storia è sospesa nel vuoto, ma bara: perché non cade, ha una corda di sicurezza. e non va da nessuna parte.