Memoriale del convento

La scrittura di Saramago si odia o si ama. Io la amo e, nonostante abbia trovato il romanzo denso, crudo, difficile e cupo, mi è piaciuto molto: descrive l'amore, la prepotenza, la sete di grandezza e potere in modo impeccabile.

La costruzione di un convento come pretesto per descrivere la vita nel Portogallo del '700 tra Inquisizione, febbre gialla, terremoto e soprusi del potere secolare e temporale sulla popolazione.

ora lo sappiamo, come far volare le macchine. perché son le macchine che volano, le donne e gli uomini non hanno ancora imparato a farlo se non nei sogni. ora lo sappiamo, ma facciamo finta di non saperlo, torniamo a quando volavano solo i sogni. allora una macchina capace di volare non era meno incredibile di una donna capace di vedere dentro e attraverso le persone. di vederne le volontà, di carpirle nel momento in cui si staccano dal corpo morente. ci vuole uno sforzo di fantasia per credere a una come all'altra. invece sembra naturale, eccezionale ma scontato, che una donna possa guardare dentro con occhi cangianti, sappia cogliere l'essenza delle persone al di là della loro apparenza, sappia cercare per una vita la volontà del suo uomo a cui ha giurato di non guardare mai dentro. ed è quello, che conta. basterebbe imparare ad ascoltare davvero e a guardare davvero negli occhi, per trovare la volontà, quella nuvola chiusa che si trova alla bocca dello stomaco.