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Anno edizione: 2016
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E' il primo romanzo che leggo di questa scrittrice. Lo stile è asciutto, diretto, colorato, ironico e talvolta sarcastico. Palo Santo, il piccolo paese in cui si svolgono le vicende narrate, ricorda molto da vicino i piccoli paesi dell'Italia degli anni quaranta e le occasioni di socializzazione dei suoi abitanti sono le stesse di qualsiasi piccolo paese: i pochi negozi tra cui la macelleria, la sartoria e la parrucchiera. La definizione dei personaggi e delle loro debolezze è cruda, senza alcun filtro teso ad abbellire, o quanto meno a ridurre, la povertà culturale. E’ un romanzo allo stesso tempo corale ed intimistico in cui, alla fine, l'omicidio diviene un elemento secondario, quasi la naturale conclusione della storia. Un romanzo davvero particolare, che strappa più di un sorriso.
Il cappotto della macellaia è un libro molto particolare. Da tempo non mi capitava di leggere un libro così strano. Strano nella struttura, strano nella narrazione, strano nella suddivisione temporale delle vicende e anche nella trama. Il tutto però funziona alla perfezione. Il filo conduttore intorno a cui ruota tutta la vicenda è la realizzazione di un cappotto ad opera della sarta, per la figlia della macellaia. Lo stile della Lorenzo è molto ironico e riesce ad infilare nel giallo/thriller (perché in fin dei conti di questo si tratta) un'ironia leggera e piacevole che alleggerisce il racconto. Nel corso della lettura ci si domanda più volte dove l'autrice voglia andare a parare e la fine della storia è molto originale e inaspettata. Se si vuole leggere un romanzo leggero che non impegni e che diverta, Il cappotto della macellaia è senza ombra di dubbio la scelta più azzeccata.
Quello che mi accingo a recensire è un libro sui generis. Si presenta come un thriller, e in effetti un thriller è, ma è talmente inconsueto e bizzarro che a volte, durante la lettura, ci si ritrova a cercare di inquadrare questa storia in un genere, chiedendosi dove andrà a parare e quali potrebbero essere i possibili sviluppi di un libro così insolito. Ci troviamo in un piccolo paesino, Palo Santo, in Argentina. Tutti conoscono tutti e sanno tutto di tutti e la routine degli abitanti del paese sembra del tutto innocua e priva di eventi degni di nota. Ma capiamo subito che non è così. Nel momento stesso in cui ci ritroviamo a leggere le bizzarre presentazioni di questi stravaganti personaggi, capiamo che qualcosa di tutt’altro che comune è in agguato dietro la pagina. Un matrimonio è alle porte e la sarta del paese, la signora Fernández, è intenta a cucire tra le mille commissioni per l’evento, un cappotto per Pagnottina, la figlia dei signori Andreani, macellai. Ma Pagnottina, ad ogni prova, torna con qualche chilo in più e la sarta è costretta a smontare, allargare e ricucire nuovamente il cappotto. Solimana, merciaia, è una donna avvenente e sembra che tutti gli uomini le cadano ai piedi. Si occupa di una merceria e della sua sorella ritardata Marcantonia. Sembrerebbe una donna tranquilla, che fa il proprio lavoro e accudisce amorevolmente la sorella sfortunata, se non fosse che la merciaia cerca di attirare ogni uomo possibile a casa sua. Ma, oltre a questo, perché Pepincito, il figlio della sarta, scappa ogni volta che la vede? E perché suo padre, cacciatore, esce ogni pomeriggio dopo pranzo alla stessa ora tutto profumato e agghindato? Dietro tutti questi eventi la vedova Manchù, telefonista, odia farsi vedere da chiunque e nascosta e protetta dalla gente, dietro un paravento, ascolta le telefonate di tutto il paese e conduce un’esistenza piacevole immersa nelle vite degli altri. Quasi simile è l’occupazione di Tiko, immigrato greco in pensione, che spia dal buco di una serratura… È fantastico notare come le vite di tutti questi personaggi siano magistralmente intrecciate tra loro, fino a creare una rete di avvenimenti rocamboleschi e singolari. Questo è un thriller atipico. Non è pregno della consueta oscurità opprimente che si sviluppa negli altri libri appartenenti al genere, bensì vi farà sorridere e a volte anche ridere. Trovo infatti che la straordinaria potenza di questa storia stia principalmente in questo. Non ci si aspetta un delitto, non ci si aspetta niente di funesto o sgradevole eppure, con grande capacità, l’autrice riesce a disseminare tra le pagine di una storia tragicomica, con personaggi fuori del comune, una certa tensione e un certo alone di mistero che viene intensificato piano piano fino al culmine che sfocia poi nel thriller. Perfino alcuni dei personaggi, per quanto eccentrici e strampalati, sono dotati di una vena di freddezza geniale tipica dei criminali. Di una mente sottile, che sotto la patina del grottesco, riesce a prevedere, risolvere, calcolare le situazioni e gli avvenimenti. Il mio consiglio è di leggere questo libro, poiché letture del genere sono rare. Per me è stata un’esperienza di lettura singolare e una piacevolissima scoperta. Se avete voglia di qualcosa di diverso dal solito, di ritmi veloci e di situazioni strambe, buttatevi in questo microcosmo di situazioni stravaganti, in questa sorta di commedia degli equivoci intrisa di un humour ben studiato dove non mancano le cattiverie, le volgarità e il lessico sagace.
Recensioni
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