Il giardino di Chiara

All’ inizio non è ben comprensibile cosa succede nella vita di questa giovane ragazza, Chiara, poi pian piano il mistero viene svelato e nasce così una bella storia coinvolgente, emozionante e davvero intensa; ottima e molto positiva la figura dello zio Bartolomeo, che intervalla la trama con alcuni racconti (tipo “favole della buonanotte”). Non mancano episodi drammatici, ma la bellezza del libro sta nella crescita psicofisica della protagonista nel corso degli anni. Lo stile semplice e curato è adeguato al genere; il finale, abbastanza prevedibile, conclude un libro che nel complesso è discreto/buono.

Chiara è una dolce ragazza che ha dentro di sé grazia e bellezza d’animo e un talento straordinario per la pittura, ma è tormentata da strani incubi, che non riesce a interpretare, e un brutto trauma del suo passato – che ha rimosso – grava su di lei. Vive con lo zio Bartolomeo a cui è molto legata, che cerca in tutti i modi di aiutare la giovane, grazie anche all’aiuto di Margaret, psicologa che prende a cuore il suo caso. Dopo uno shock più forte del solito, Chiara si risveglia dai suoi incubi, riuscendo finalmente a fare luce dentro di sé e sciogliere tutti i nodi che legano il suo cuore e i suoi ricordi. Una storia, che alterna leggerezza a momenti più drammatici e intensi, narrata in modo semplice. Il percorso di una ragazza che si spoglia di paure e insicurezze per abbracciare finalmente la vita. Una lettura gradevole e interessante, sebbene piuttosto impegnativa, ambientata in uno spaccato d’Italia dal sapore antico. Un buon testo di cui consiglio la lettura.