Vento dell'est, vento dell'ovest. Saga di una famiglia cinese

MI ha molto colpito il dramma di queste donne che non avrebbero mai pensato di poter desiderare di essere diverse e che sono spaventate dal cambiamento: sono state cresciute con la convinzione di essere inferiori e completamente sottomesse al marito e la nuova società è troppo traumatica per essere accettata e compresa. Il secondo e il terzo racconto del libro sono veramente molto tristi mentre nel primo la moglie riesce a superare questo apparentemente insanabile contrasto tra la tradizione e la nuova società.

In questo romanzo lo scontro fra oriente e occidente, fra tradizione e modernità, si svolge attraverso due storie parallele: quella della protagonista, Kwei-lan, una donna cinese andata in sposa ad un uomo cinese, che ha però studiato medicina in occidente, e quella del fratello di lei, che porta con sé da oltre Oceano la moglie americana. Kwei-lan è combattuta fra la sua millenaria cultura d'origine, basata su tradizioni e rituali antichissimi e rimasta impermeabile per secoli al mondo esterno e all'influenza dell'occidente, e l'irrompere della modernità vissuta attraverso il marito, che pur non rinnegando le sue origini e le millenarie tradizioni di famiglia (l'assoluto rispetto dovuto ai genitori, l'aver sposato la donna cinese che era stata scelta per lui), cerca di combatte contro l'ottusità delle credenze e dei riti popolari che non hanno alcun fondamento scientifico e generano solo ignoranza. Grazie all'amore del marito, e alle prove scientifiche che supportano le sue idee, Kwei-lan arriverà addirittura a togliere le fasce ai piedi. Conseguenze ben più tragiche avrà invece la storia del fratello della protagonista, che rifiuta il matrimonio che il padre aveva combinato fin da quanto era bambino e cerca in ogni modo di imporre alla famiglia d'origine la moglie americana, accettata solo da Kwei-lan, che vede in quella coppia un riflesso della sua stessa esperienza.