Io sono la tua ombra

Tutti abbiamo dei segreti. Tutti abbiamo qualcosa o qualcuno per cui lottare e proteggere questi segreti. Come le donne di questo romanzo, che si aggirano furtive per un’inedita Cortina. Una protagonista vibrante e capace di emozionare. Personaggi fragili e coraggiosi, avvolti fra le ombre del mistero. Una cornice suggestiva per un thrilling avvincente, orchestrato da uno Stefano Di Marino in grande forma. E una promessa mantenuta: resterete senza fiato. “Io sono la tua Ombra” calamita l’attenzione del lettore con una narrazione scattante e piena di azione all’insegna del mistero dalla prima all’ultima pagina. C’ERA UNA VOLTA IL THRILLING Tra gli anni Sessanta e gli Ottanta fiorì una stagione cinematografica italiana senza pari. Nei film e negli sceneggiati televisivi forse più che tra le pagine dei libri è possibile ritrovare le radici del “Giallo italiano” di cui si parla così frequentemente anche oggi. Dapprima storie di chiara ispirazione anglosassone con autori e interpreti che si celavano dietro pseudonimi stranieri per attirare il pubblico, in seguito vicende sempre più vicine a noi, alla nostra cronaca, alla nostra realtà. Storie italiane del brivido. Li chiamavano “thrilling”, così, semplicemente, storpiando l’inglese e trasformando un aggettivo in sostantivo. Un po’ per spregio e un po’ per vezzo. Come gli “spaghetti-western” e il “poliziottesco”. Vennero, all’inizio degli anni Settanta, i primi film di Dario Argento ma anche tanti, tantissimi altri. Qualcuno girato per imitazione, qualcuno sostenuto da solide sceneggiature e da una vena creativa tipicamente italiana che riusciva a far tutto con niente. E poi la televisione proponeva lunghi sceneggiati del mistero. Il segno del Comando, Dov’è Anna?, Ritratto di donna velata, Coralba… Immagini e vicende che scorrono nella memoria insieme a molte altre suggestioni visive e narrative. Storie ricche di emozioni, con più o meno sangue. Ma soprattutto storie italiane. Che mi hanno accompagnato in tutti questi anni, alimentando la mia fantasia, la mia passione per… sì, per il thrilling… e hanno alimentato la certezza che questa forma di narrativa (al cinema, in televisione o nei romanzi) non morirà mai sinché ci sarà qualcuno che chiederà: “Raccontami una storia… fammi paura”. (Stefano Di Marino)