Il rumore dei tuoi passi

“Il rumore dei tuoi passi” e “Alfredo” raccontano la stessa storia, solo che nel primo la voce narrante è Bea, mentre nel secondo a parlare è la metà più debole, Alfredo. I due vivono in un quartiere, denominato da tutti “la Fortezza”, un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, anche loro, che da tutti vengono chiamati “i gemelli”. A legarli però non è il loro sangue, ma un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, un’amicizia che cresce con loro sino a trasformarsi, con il tempo, in amore. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare. I miei due libri preferiti in assoluto. Ormai ho perso il conto di tutte le volte che li ho letti. Ogni tanto li vedo lì sulla mia libreria e mi sembra quasi sentirli chiamarmi. Perché Bea e Alfredo per me non sono stati dei semplici personaggi di un libro qualunque; loro hanno condizionato le mie giornate, i miei stati d’animo. La loro storia proprio non ci son riuscita a non farla anche un po’ mia. Io ero lì, a leggere tutto quel che gli accadeva, pagina dopo pagina, con il desiderio irrefrenabile di poter fare qualcosa, di poter cambiare qualcosa e, invece, non potevo fare niente. Valentina D’Urbano racconta la vita e la vita non sempre va come vorresti. La storia di Beatrice e Alfredo è una storia reale, crudele; una storia che ti strazia l'anima, che ti entra nelle ossa e non ti abbandona più. E quando ti ritrovi alle ultime pagine, consapevole di essere alla fine, non puoi che temere l’inevitabile: la separazione da quel mondo che, inconsciamente o consciamente, è diventato anche un po’ tuo.

Il rumore dei tuoi passi è un must per adolescenti e adulti. Lo sconsiglio per i bambini in quanto il tema a cui ruota attorno la storia e la storia d’amore tra una ragazza povera che occupa una casa in un quartiere malfamato e un ragazzo con problemi familiari alle spalle il quale ad un certo punto per una serie di eventi diventa un tossico. Amo il realismo di questo libro in quanto l’autrice non indora la pillola. È invece molto cruda e diretta quando deve raccontare un fatto tragico, non ci gira attorno. Un libro meraviglioso che si è rivelato essere un ottimo regalo.

Ho indugiato a lungo prima di dedicarmi alla lettura di questo libro e ora come ora mi domando il motivo. È uno di quei libri che, una volta cominciato, ti terrà incollata alle pagine fino a lettura ultimata. Un libro che ti tratterrà dentro a un turbinio di emozioni dal quale sarà difficile uscire. Un libro intenso, denso, meraviglioso. La storia di Beatrice e di Alfredo non vi farà rimanere indifferenti. Sono sempre più convinta che la d’Urbano riuscirà sempre a farci appassionare alle sue storie.