Propr. Matthew Raymond D., attore e regista statunitense. Ha quindici anni quando appare per la prima volta sullo schermo in Giovani guerrieri (1979) di J. Kaplan, e non ne ha ancora venti quando F.F. Coppola lo fa recitare in due film consecutivi, I ragazzi della 56ª Strada e Rusty il selvaggio, ambedue del 1983 e girati sul medesimo set. I due film, carichi di forti toni espressionisti, rappresentano poco più di un tentativo (riuscito) da parte di Coppola di risollevarsi dal flop di Un sogno lungo un giorno, ma costituiscono anche il trampolino di lancio di un intero gruppo di giovani attori, tra i quali D./Rusty non manca di farsi notare. Tuttavia solo di lì a qualche anno, dopo alcuni film di medio livello, si impone all'attenzione dei critici in Drugstore Cowboy (1989) di G. Van Sant, interpretando un giovane «dropout», tossico e rapinatore, che trova la forza di tirarsi fuori dalla voragine del marginalismo coatto. D. dà vita a una figura depurata da ogni eccesso melodrammatico, quasi sobria, addirittura fredda nella consapevolezza di una vita dissipata e sempre sospesa sul filo della morte chimica o violenta. La testa scura e il volto un po' legnoso si caricano quasi con naturalezza delle tonalità «dark» del suo personaggio. Seguono un'altra ventina di film, tra i quali, Singles - L'amore è un gioco (1992) di C. Crowe, Da morire (1995), di G. Van Sant, Sex Crimes - Giochi pericolosi (1998) di J. McNaughton, Tutti pazzi per Mary (1998) di P. e B. Farrelly. Nel 2002 esordisce dietro la mdp con il thriller conradiano City of Ghosts, scritto a quattro mani con B.?Gifford e ambientato in Cambogia. Nel 2005 ottiene una nomination all'Oscar per il ruolo del poliziotto razzista in Crash - Contatto fisico di P. Haggis e fornisce una delle sue migliori prove impersonando il licenzioso Chinaski, alter ego letterario di Charles Bukowski, in Factotum di B. Hamer. Continua ad alternare ruoli drammatici a partecipazioni più leggere, come accade in Herbie - Il supermaggiolino (2005) di A. Robinson e in Tu, io e Dupree (2006) di A. e J. Russo.