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Attraverso mille episodi e personaggi Nello Ajello racconta in questo libro i rapporti tra gli intellettuali (non solo comunisti) e il maggior partito della sinistra tra il boom economico e la nascita del Pds.
In un volume precedente, comparso in questa stessa collana, Ajello aveva preso in esame il periodo dell'immediato dopoguerra (Intellettuali e Pci. 1944-1958, 1979), caratterizzato dall'intellettuale «organico».
Ma dalla fine degli anni Cinquanta inizia il «lungo addio» che procederà con alterne vicende fino a oggi. Una divaricazione crescente tra la logica del partito di Longo e Berlinguer, di Occhetto e di D'Alema e le ragioni di intellettuali come Moravia, Pasolini, Sciascia, Magris, Asor Rosa, Colletti, Cacciari (per citarne solo alcuni). Ajello ricostruisce questa storia attraverso esperienze diverse come il centro-sinistra, l'avanguardia, il Sessantotto, il femminismo, il terrorismo, il crollo del Muro di Berlino, i due drammatici congressi della «svolta», raccontandone aspetti più o meno conosciuti con la penna brillante di un grande giornalista e scrittore.
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